Palinuro, premio “Fratelli del Mare”: un tributo all’altruismo
| di Rito RuggeriIl maresciallo Giuseppe Sanzone comandate della stazione carabinieri di Centola Palinuro, stasera in Gallipoli riceverà il trofeo “Fratelli del Mare”. Nel 2009 a Palinuro con altri 2 carabinieri salvò 3 ragazzi del Vallo di Diano che stavano annegando.
I fatti:
Il 18 luglio 2009, alle ore 13,00 circa, a Palinuro, nello specchio acqueo antistante la spiaggia sita in località Saline, i carabinieri di Centola Palinuro, agli ordini del maresciallo Giuseppe Sanzone, nel corso di un servizio di prevenzione, in particolare nelle zone rivierasche, messo in atto a seguito della massiccia presenza di bagnati, notavano tre giovani bagnanti, tutti ventenni, originari del Vallo di Diano, in evidente stato di difficoltà dovuto alle pessime condizioni meteomarine (forte vento ovest-nordovest e mare forza 6), richiedere aiuto. I predetti, ormai esanimi e senza forze, a circa cinquanta metri dalla riva, non riuscivano più a rientrare allontanandosi sempre più dalla spiaggia. Prontamente i soccorsi, il maresciallo Giuseppe Sanzone, comandante della stazione di Centola Palinuro, i carabinieri Fancesco Iovinella e Angelo NERONE, preventivamente assicuratisi a dei canaponi, si tuffavano a mare con alto sprezzo del pericolo, riuscendo a raggiungere ed a trarre in salvo i giovani, riportandoli a riva, dove venivano soccorsi da personale sanitario del luogo. L’eroico gesto, applaudito dalle numerose persone presenti, ha consentito di strappare a sicura morte i malcapitati.
Che cos’è il premio “Fratelli del Mare” ?
Questo “Premio” trae origine negli anni ’80. Nato come “Premio Bontà” sotto l’egida del Gruppo Anonimi di Gallipoli, si è andato evolvendo, però rimanendo sempre in ambito locale.
Da “Premio Bontà”, cambia in “Premio Fratelli del Mare” negli anni ’90, grazie al fattivo impegno del C.V. Augusto Benemeglio. E’ stato assegnato a persone che, mettendo a rischio la propria vita, hanno salvato altre persone da annegamento, o da situazioni di pericolo.
Nelle passate edizioni, questo premio si è assegnato a personaggi come Donato Cetola il quale, nel naufragio dell’Atr 72 nell’agosto del 2005, salvò – in condizioni estreme – numerosi passeggeri.
Nel 2006 si è riconosciuto l’importante impegno “pro Mare” alla trasmissione televisiva “Linea Blu”; negli anni a seguire lo si è conferito al Carabinere L’Altrelli che salvò due donne e un bambino, che con l’auto erano finite in mare a causa della pioggia, in una località del Gargano; poi fu dato al carabiniere Pierpaolo Daniele, alla Repubblica del Panamá, (ritirato da S.E. l’Ambasciatore in Italia, all’On. Enzo Maiorca, per la sua attività “legata” al Mare) e a tanti altri personaggi.
Con la nomina a Presidente di Franco Patricelli (2006), questi ha voluto diversificare le diverse “azioni” con il “Premio”, con la “Targa”, e quelle degne di merito, con la “Menzione”.
Lo stesso Presidente è l’autore del “logo” e della composizione dei “premi”, realizzati dell’illustre concittadino Maestro d’Arte Toni Casole.
Scopo sociale
Lo scopo sociale è di poter esprimere un minimo di ringraziamento da parte della nostra società umana a tutte quelle persone o Enti che con il loro impegno dimostrano grande altruismo a favore di chi si trova in difficoltà/rischio vita o che si prodigano per la tutela di quella parte di ambiente che bisogna, in tutti i modi, cercare di proteggere e salvaguardare.
Nel contempo, si cerca di sviluppare l’interesse per la salvaguardia dell’ambiente marino. Forse si potrà contribuire alla creazione di un “Decalogo o di una Carta dei Diritti del Mare”.
Descrizione dei premi
Il “Premio”. Il Premio identifica la massima espressione d’altruismo (o di grande e partecipato impegno di Ente/Organizzazione) e viene assegnato a coloro i quali nella casualità o compito d’istituto, salvano altre vite umane in condizioni particolari rischiando la propria vita.
Il “Premio” è costituito da una scultura realizzata dal Maestro Toni Casole, rappresentante due avambracci che si stringono ai polsi, sorgenti uno dalla base, avente forma quadrata piramidale (sui lati sono rappresentati i quattro elementi), i cui lati si portano verso l’alto a “fondersi” con l’avambraccio, dal quale deve trasparire la potenza (vene, articolazioni e nervi tesi nello spasimo della tensione…!). Questo avambraccio destro si congiunge con una presa delle mani ai polsi con un altro avambraccio destro (con le stesse caratteristiche dell’espressione di potenza), generato quest’ultimo da un mappamondo sul cui prospetto si vede in maniera centrale l’Italia. Il tutto realizzato artigianalmente e ricoperto con due tipi di argento.
La “Targa”. La Targa viene assegnata a colui che, persona fisica od Ente giuridico, si adopera in maniera fondante per la salvaguardia e la tutela del Mare e del suo ambiente, o che si sia adoperato nell’ambito delle umane attività ed a tutela della vita dei propri simili. Anche questa rivestita in argento.
La “Menzione”
la Menzione viene assegnata a coloro che nell’espletamento delle loro funzioni d’istituto o in genere, abbiano avuto un comportamento dal quale traspaia una vera “umanità” (l’allora Comandante Giorgi quando fu salutato dall’Equipaggio di Nave Garibaldi schierato sul viale di uscita dall’Arsenale di Chiapparo).
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