Riccardo Ruocco, segretario del Pd di Vallo della Lucania, si è dimesso, una decisione irrevocabile. Una scelta non improvvisa quella di Ruocco, già da prima delle elezioni all’interno del circolo vallese erano presenti malcontenti tra una parte degli iscritti e il suo stesso direttivo. «Nessuno è proprietario del partito e a nessuno può essere consentito di governarlo con la formula ‘o con me o contro di me’ – scriveva qualche giorno fa Cristiano De Cesare, presindente del circolo, che proprio contro il segretario si scaglia chiedendone le dimissioni -.Prendo, da presidente dell’assemblea, le distanze da atteggiamenti che, rinunciando ad un propositivo confronto e a un costruttivo dialogo, si dimostrano ben lontani dai valori fondanti del Partito Democratico. La sessione di ginnastica tibetana è conclusa, è tempo dell’assunzione di responsabilità, in primis del segretario di Circolo».
Lo scontro tra Ruocco e De Cesare sembra vertire sulla costituzione del gruppo consiliare del Pd. Un fatto storico per il primo, una fatto grave per il secondo perchè il tutto sembra sia avvenuto senza che la decisione sia stata condivisa con gli altri iscritti e con il direttivo.
«Qualcuno si è ricordato di essere dirigente del Pd Vallese solo ad elezioni finite, solo dopo aver remato contro ed ostacolato in tutti i modi il proprio partito prima e durante la campagna elettorale» dichiara Ruocco che lancia un duro affondo al suo direttivo rendendo chiara la spaccatura che da tempo si è creata. «Ora che Le finzioni, le recite e le lezioni dei fenomeni sono finite, chiedano, piuttosto, di essere convocati in Officina 1821 o magari nell’ Udc o nel movimento 5stelle» spiega ancora l’ex segretario chiarendo poi come la sua non sia una resa ma l’inizio di una nuova sfida. Di fatto si tratta dell’emancipazione di una parte del partito che vuole svincolarsi dall’area controllata dai Valiante, area a cui appartiene Ruocco e solo una parte del circolo. Dopo 5 anni la storia si ripete, il Partito Democratico di nuovo spaccato, come alle elezioni del 2011. Sfaldato dagli interessi e le ambizioni personali che impediscono la nascita di un gruppo realmente coeso. Ora resta da capire quale sia il Pd, quello rappresentato dall’attuale opposizione o tutti coloro che in Riccardo Ruocco e Simone Valiante non si riconoscono più.