Erosione costiera, il Cilento rischia grosso: in arrivo 15 milioni di euro

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Erosione costiera, il Cilento rischia grosso: in arrivo 15 milioni di euro

Sono stati stanziati nuovi fondi per cercare di risolvere o almeno tamponare il rischio della sparizione della costa cilentana. La Legge Finanziaria 448/2001 ha destinato 15milioni e 493mila euro ai litorali del Parco Nazionale e soprattutto ai comuni più a rischio come Casal Velino, Pollica, Camerota e Ascea.

Dati allarmanti La storia si ripete ogni anno e secondo gli esperti va sempre peggiorando. Le mareggiate invernali portano via dalla costa del Cilento metri di spiaggia e, in alcune zone come ad esempio Camerota, consumano le rocce e le strade che corrono lungo le spiagge. I dati sono sconcertanti e suggeriscono di fare attenzione se non si vuole perdere uno dei patrimoni più grandi di questo territorio: basti pensare a Cala del Cefalo -110,72 metri e la foce del fiume Mingardo -102,72 metri. Il turismo è davvero a rischio? Cosa si potrebbe fare per fermare questo fenomeno?

Parla l’esperto Il Cilento vanta circa 100 chilometri di costa che si allunga da Capaccio-Paestum al golfo di Policastro e quindi Sapri. Di questi, 44 chilometri sono spiagge, quasi la metà, tutte a rischio erosione. Le cause, come ha spiegato qualche mese fa al giornale del Cilento Mario Tozzi volto noto della tv nazionale e giornalista ambientale, sono da attribuire principalmente all’uomo:«La soluzione -dice Tozzi- c’è già, perchè c’è un Parco Nazionale, ma visto che gli interessi di alcune persone vogliono che non avvengano miglioramenti, i presidenti vengono addirittura ammazzati. La tutela ci sarebbe semplicemente se il territorio del Parco fosse difeso meglio ed esteso».

Mario Tozzi parla di Cilento al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia (VIDEO INTERVISTA)

I comuni a rischio Le aree sicuramente più a rischio sono quelle delle foci del Mingardo e dell’Alento. Il primo incontra il mare nei pressi dell’arco naturale di Palinuro e dello spiaggione che porta il nome dell’omonimo fiume. Proprio questi i punti più delicati dei comuni di Centola e Camerota. L’Alento invece vanta altri problemi: il suo corso d’acqua è stato sbarrato sei volte per formare altrettante dighe e gran parte di detriti e sedimenti non arriva in mare. Nel comune di Santa Marina, precisamente nella frazione di Policastro, la costruzione del porto ha peggiorato di molto la situazione. Ora il lungomare è in serio pericolo.

L’arrivo dei finanziamenti è sicuramente una boccata d’ossigeno per amministrazioni e cittadini. Il popolo cilentano non può permettersi di perdere un patrimonio così grande. Si deve fare qualcosa. E i geologi concludono:«Chi interviene sul territorio non lo conosce e fa delle scelte azzardate. Bisogna smetterla di distruggere un potenziale enorme che abbiamo a livello naturalistico per cedere al turismo low-cost».

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