«Apriamo la Cilentana togliendo contributi a sagre e feste»
| di Luigi Martino«Se non ci sono i fondi immediati potremmo rinunciare anche a tutti i contributi per sagre ed altre fesserie e pagarcelo sto maledetto ponte ex nuovo ed in modo provocatorio metterci anche un pedaggio a pagamento ed in soli 4 mesi aprire il uovo viadotto, di imprese capaci ed uomini disposti a regalarlo il progetto ce ne sono anche nel Cilento». La proposta è dettata da Luca Lombardi, ingegnere e presidente del comitato Rione San Pantaleone di Vallo della Lucania e si riferisce alla riapertura della Cilentana. La viabilità per il comprensorio è al collasso. La paura che i turisti cambino idea e, soprattutto, meta, è tanta. La provinciale 430 è sbarrata al traffico dalla fine di gennaio, nei mesi precedenti, però, si viaggiava comunque a senso unico. Il percorso alternativo è stato disegnato dalla Provincia e si disloca nel centro cittadino di Prignano Cilento. Ma la strada, non abituata ad un sforzo simile, sta per cedere anche lì. Da palazzo Sant’Agostino fanno sapere che a giugno iniziano i lavori per il ripristino dei piloni e della frana perchè, come è noto ai cittadini e alla stampa locale, i problemi lungo la Cilentana sono due, anche se a preoccupare maggiormente residenti e operatori, è il cedimento dei piloni e non lo scivolamento a valle delle carreggiate.
«Possibile che l’eventuale fenomeno franoso o il cedimento di parte dell’impalcato della pila sulla Cilentana su un piccolo viadotto di circa 180 metri, per un’abbassamento di un metro e mezzo non interessi a nessuno – aggiunge Lombardi – e si possa tollerare l’isolamento di una parte del territorio cilentano a sud di Salerno». Poi continua: «Chi per lavoro viaggia a chi chiede il rimborso del tempo e dei maggiori costi sociali ed economici? Fra tre mesi inizia l’estate e mi auguro che non si penalizzi ancora di più un territorio declassificandolo e mortificandolo per un’altra estate ancora. Dovranno chiudere forse altre attività – afferma rammaricato il cittadino cilentano – e danneggiare in modo pesante la già debole economia dell’area tutta». La prova del nove si chiama Pasqua. Dal 20 aprile è previsto un lungo ponte che metterà alla prova il basso Cilento sottoponendolo alle prove generali per l’estate. Estate già a rischio per la crisi che ha colpito la nazione e, a questa, si aggiunge un altro handicap: le strade. «Vogliamo alzare l’attenzione sulla inerzia, l’inefficienza e sulle incapacità finora dimostrate degli enti gestori del tratto stradale sp430. Evidentemente – spiega il presidente del comitato vallese – si mira ad altro. Ai nostri politici chiediamo che con un’interpellanza parlamentare che si spieghi cosa è stato fatto, di far si che la gestione temporanea la faccia un ente superiore in soli 4 mesi per poi restituirla poi agli imbecilli di sempre. Ma facciamo qualcosa. Tecnicamente – conclude – non vi è un grande problema ingegneristico».
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