Ortodonico, “la Madonna che viene dal mare”
| di Giuseppe ConteAncora una volta è una leggenda alla base di una antica tradizione legata al culto della Madonna nel Cilento. Si tratta della Madonna delle Grazie venerata ad Ortodonico, piccolo insediamento collinare a pochi passi dalla marina di Agnone.
Il modo migliore per parlare delle sue origini, è senza dubbio raccontare così come si conosce da secoli l’intera leggenda; secondo il tramando di antiche memorie, nel piccolo borgo cilentano a tal proposito si racconta:
<<In quel tempo il paese più importante del nostro circondario era Ortodonico, poiché oltre ad essere il più popoloso, aveva il porto alla marina (l’odierna Agnone) e le poche persone che vi lavoravano erano e si consideravano di Ortodonico. Era il mese di maggio ed il mare era in grande tempesta. Una nave a vela spuntò al largo della Licosa per cercare di scampare nel porticciolo del Fico nei pressi di Acciaroli. I marinai furono soccorsi dalla gente del luogo; ma dovendo proseguire il viaggio al più presto e per alleggerire la nave e per ringraziare i soccorritori, regalarono a costoro una statua molto grande della Madonna. Calmatosi il mare, il veliero partì e la gente prese la statua per portarla in una chiesetta lì vicino, ma dopo pochi passi i portatori erano già stanchi; altri cercarono di aiutarli, ma senza risultato; così vennero mandati dei messaggeri per cercare altri portatori nei paesi delle colline. Coloro che fossero riusciti a portarla, l’avrebbero donata alla chiesa del proprio paese, essendone divenuti proprietari. Tutti provarono, ma tutti fallirono. Infine provarono quattro persone di Ortodonico i quali tra lo stupore generale e senza apparente sforzo riuscirono a portarla senza mai fermarsi fino al paese. Correva voce che quella Madonna era destinata alla Calabria, che aveva voluto venire ad Ortodonico per risvegliare la fede in queste zone ove la gente si era imbarbarita. Così in paese si decise di costruire una nuova chiesa perché quella che già c’era non poteva più contenere tutta la gente che accorreva da ogni luogo. Gli uomini spaccavano le pietre e le donne le trasportavano; ma al mattino seguente il mucchio non c’era più, qualcuno aveva trasportato le pietre in un altro luogo distante qualche centinaio di metri. Si pensò ad uno scherzo dei paesi vicini e riportarono le pietre lì dove le avevano lasciate il giorno precedente; ne portarono ancora delle altre e andarono a dormire tranquilli, sicuri che ormai non avrebbero subito alcuna beffa. All’alba con loro grande meraviglia si accorsero che le pietre erano state ancora spostate. Allora raddoppiarono gli sforzi e riportarono le pietre lì dove intendevano costruire la chiesa e misero qualcuno di guardia. Quasi all’alba una donna che andava in campagna vide che le pietre rotolavano e si ammassavano da sole nel luogo dove erano state trovate per ben due volte, mentre una figura di donna indicava loro con la mano la via. Corse subito in paese, svegliò tutti e corsero a vedere gli uomini che avevano lasciato di guardia e li trovarono che dormivano. Andarono poi dal mucchio di pietre e non trovarono nessuna figura di donna che comandava alle pietre. Essi però capirono che era inutile lottare con essa perché certamente doveva essere la Madonna che in quel modo aveva voluto indicare il luogo dove edificare la nuova chiesa. Così ancora oggi sull’antica via che dal mare porta ad Ortodonico, allo sbocco del paese, si trova la chiesa della Madonna delle Grazie>>.
È un po la “leggenda tipica” che in ogni paese del Cilento assume sfumature diverse, secondo i canoni delle memorie locali; pur essendo tutte consimili, in ogni luogo si radica profondamente al territorio tanto da apparire come unica e veritiera.
È pur motivata questa serie di considerazioni, tuttavia l’animo del buon cilentanto custodisce e tramanda con orgoglio ai posteri, una leggenda divenuta ormai storia.
In conclusione, lasciamo la leggenda e la forza dell’immaginario, e ci addentriamo per un attimo nella praticità dei riturali di oggi.
La ricorrenza di quest’anno si avvia con la tradizionale novena a partire dal 30 giugno ed avrà il suo culmine Domenica 8 Luglio con la consueta processione e l’immancabile spettacolo pirotecnico.
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