Processo Clan Marotta, ricorso in Appello della difesa

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Processo Clan Marotta, ricorso in Appello della difesa

Depositati gli atti di impugnazione alla Corte di Appello di Salerno contro la confisca dei beni al nucleo familiare dei Marotta di Agropoli. Venerdì scadeva l’ultimo giorno utile per il deposito e i legali, Benedetta Sirignano, Giovanni Oricchio e Giuseppe Della Monica hanno avuto dieci giorni di tempo per preparare gli atti di appello. La notifica del decreto che ha disposto la misura patrimoniale della confisca a seguito di sequestro precauzionale, era avvenuta lo scorso 16 dicembre. Il decreto, al quale seguono gli atti di impugnazione da parte dei legali, era di circa 150 pagine.

Al clan sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per un valore di circa 12 milioni di euro. In particolare sono state sequestrate motociclette di grossa cilindrata, appartamenti situati nella zona che spazia da Agropoli alla Piana del Sele, terreni, buoni postali, night club e gioielli costosi. Secondo il pm Centore «la provenienza e l’accumulo di tale patrimonio sarebbe illecita, ovvero frutto di attività quali furti, rapine, ricettazione, usura ed estorsione, mirate a rafforzare il controllo criminale del sodalizio sul territorio agropolese».

Il provvedimento di confisca faceva seguito a una lunga e articolata indagine patrimoniale eseguita dai finanzieri del Gico di Salerno, diretti da Antonio Mancazzo, avviata alla fine del 2012 e denominata operazione “Golden Hands”, che portò, all’epoca, al sequestro preventivo delle proprietà del clan Marotta, che passano ora nelle mani dello Stato. Attesa per fine gennaio l’udienza del processo d’appello.

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