Croazia: sull’isola di Mljet i diportisti italiani ricordano Angelo Vassallo con un minuto di silenzio
| di Giancarla PisaniE’ stata denominata “La Perla dell’Adriatico”. Si chiama Mljet, un’isola croata che dista poco piu’ di un’ora di traghetto da Dubrovnik.E’ quasi interamente parco nazionale dove il mare blu cobalto ed i pini d’aleppo la fanno da padrone. Nel Parco non si puo’ pescare,ne’ sostare la notte e tantomeno fare un giro in barca. Quando si arriva sull’isola appare un’insenatura che funge da porto naturale, questo e’ l’unico ritrovo per i vacanzieri con case, bar e ristoranti e con un mare talmente limpido dove tutti si tuffano tra le imbarcazioni. Non c’e’ cemento, solo una strada stretta e lunga dove due macchine possono camminare a stento. Ci sono molti ristoranti lungo il belvedere che costeggia il mare perche’ questo e’ l’unico punto dove le imbarcazioni possono attraccare e sostare. Mljet quest’anno non ospita ancora tanti vacanzieri a causa della crisi che colpisce un po’ tutti e la grande calca di gente ci sara’ solo per qualche settimana ad agosto. L’isola ospita pero’ molti diportisti. Arrivano su panfili superbi, ignari delle difficolta’ economiche del mondo. A guardare queste barche enormi sembra quasi di imbattersi in tante piccole isole di lusso e confort con l’equipaggio vestito in serie ed i proprietari seduti a prua per ammirare il panorama. Tra loro gli italiani non mancano. In tanti stanno facendo il tour delle localita’ piu’ belle del Mediterraneo. Ci si conosce subito ed insieme si discute dei mari e paesi piu’ belli da vedere.
“Io vengo dal Parco Nazionale del Cilento, in provincia di Salerno” dico a tutti, sicura che avrei dovuto faticare molto per spiegare il mio piccolo Comune di appartenenza. “Noi veniamo da Milano” rispondono alcuni “e noi da Firenze” dicono altri, “del Parco del Cilento conosciamo Acciaroli, e’ la nostra meta fissa nel Mediterraneo in estate”. Sembra per un attimo di ritornare a casa quando rispondo decisa ed orgogliosa “Io sono di Pollica”. A quel punto il silenzio cala, i proprietari dei panfili si tolgono il cappello insieme all’equipaggio e le signore osservano il silenzio. Capisco cosa succede solo quando il comandante prende la parola e dice “Onore al sindaco Angelo Vassallo. A lui va tutto il nostro rispetto perche’ ha costruito un piccolo paradiso fatto di natura e civilta’. Onore anche a chi continua a lavorare per lui, siete tutti l’orgoglio dell’Italia migliore”.
Mljet, 27-07-2011
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