“Chiudete quelle Squole!” ad Agropoli

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“Chiudete quelle Squole!” ad Agropoli

Oggi, nella sala dell’oratorio “Giovanni Paolo II” di piazza della Repubblica di Agropoli, alle ore 17:15, sarà proiettato il film “La scuola è finita”. Seguirà il battesimo della seconda creatura letteraria del professore di filosofia Luciano Castellano: “Chiudete quelle squole! Diario di un prof pentito”.

Il protagonista di “Chiudete quelle Squole! Diario di un prof pentito”, il prof Castellano, rivela imbrogli e torbidi intrighi nelle scuole non statali, in veri e propri esamifici in cui è stato commissario e presidente agli esami di Stato. Esperienze e ricordi, ironici e amari, che fanno sorridere ma più di tutto meditare sulla società marcia in cui viviamo, il cui potere è nelle mani di persone corrotte senza scrupoli. Che tolgono i fondi alla scuola pubblica per sovvenzionare i diplomifici. Le stesse scuole paritarie, quelle serie, dovrebbero indignarsi per il mercimonio delle s.p.a. (scuole porcate autorizzate).

Questo male(affare) sbatterà il prof Castellano sui giornali e TG, per un’inquietante vicenda.

Marcello D’Orta, il famoso autore di “Io speriamo che me la cavo”, ha scritto: “Il libro si legge tutto d’un fiato, a tratti addirittura divertente, ma che fa riflettere amaramente sulla società e sulla scuola italiana. Solo in apparenza Castellano ha scritto ‘Chiudete quelle squole!’ battendo i tasti di un computer; in realtà ha intinto la penna d’oca in una boccetta di inchiostri vari: l’inchiostro dell’ironia, l’inchiostro del libello, l’inchiostro della bruciante denuncia. Sarei tentato perfino di dire l’inchiostro del sangue”.

Tutti gli onesti contribuenti italiani dovrebbero leggere le parole scritte in questo libro “.. sporche scuole private, prive di tutto anche della dignità, esamifici tenuti in piedi da proprietari senza coscienza. Capobastoni e ricattatori aiutati dai politicanti disonorevoli. Ma chi paga le commissioni di esami, chi paga gli ispettori, chi l’indotto scolastico per mantenerli? E le sovvenzioni statali? Noi tutti, con le nostre tasse. Alla maggior parte delle persone, inclusi i docenti, non interessa il marciume delle s.p.a. diseducative, devastanti, che inquinano la società vendendo diplomi a giovani scansafatiche”.

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