Città Vallo di Diano: Barbirotti indignato per la risposta dell’Assessore Romano
| di Biagio CafaroGiunta la risposta a Dario Barbirotti, consigliere regionale dell’Itv, che aveva chiesto all’assessore Romano sulle conclusioni del percorso burocratico, avviato da molti anni, per consentire l’indizione di un Referendum popolare che sancisca la nascita della Citta’ di Vallo di Diano.
“Esprimo sconcerto e indignazione per la risposta che mi e’ stata fornita dall’assessore regionale Giovanni Romano alla mia interrogazione con cui chiedevo di conoscere quali azioni la Giunta Caldoro intendesse porre in essere per concludere il percorso burocrativo, avviato ormai da molti anni, per l’indizione di un Referendum Popolare per la nascita della Citta’ di Vallo di Diano”
Cosi’, in una nota, Dario Barbirotti, consigliere regionale Campano dell’Idv che aggiunge:
“In una Aula semivuote del Consiglio regionale mi e’ stato risposto che non esistono attualmente agli atti del settore Rapporti con province, comuni, comunita’ Montane documentazioni o pregressa corrispondenza relativi alla proposta di legge popolare con la quale si chiede la fusione dei 19 Comuni rientranti nel territorio di Vallo di Diano”. “In pratica l’assesorato competente sostiene di non avere mai ricevuto da parte dellufficio di presidenza del Consiglio regionale dellla Campania la deliberazione di ammissibilita’ a referendum della proposta sottoscritta da 5mila firme”. “Ma siccome sono in possesso di tutta la documentazione che comprova l’esistenza di tale documentazione trasmessa agli Uffici di Presidenza regionali, si potrebbe lecitamente sospettare che questo incartamento e’ stato fatto scomparire appositamente per non dare seguito alla volonta’ popolare”.
“Domani, durante il convegno inerente l’argomento, che si terra’ a Sala consilina in provincia di Salerno, esporro’ questo grave episodio su cui bisogna necessariamente fare luce”
“Un fatto di una gravita’ inaudita – aggiunge Carmelo Bufano, primo firmatario della proposta di legge popolare – intendo andare fino infondo per conoscere la verita’ su un episodio che, se dovesse essere provato e confermato, rappresenterebbe un inaccettabile schiaffo alla democrazia e creerebbe un grave precedente in materia di lesione dei diritti dei cittadini”.
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