“Quella staccionata non era sicura”. Rabbia a Castellabate per la fine di Carlo
| di Luigi MartinoDopo le esequie, che si terranno con rito civile, Carlo Velardi sarà dunque tumulato nel cimitero della cittadina cilentana. «Nonostante difficoltà di tipo normativo, – ha detto il sindaco – ci siamo subito attivati per venire incontro alla volontà dei familiari. La famiglia Velardi, padre Roberto e madre Annamaria, è molto legata al Cilento e in particolare a Castellabate, dove trascorrono le vacanze estive da oltre vent’anni».
La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania — che non ha disposto alcuna autopsia, ritenendo sufficiente l’esame esterno della salma, effettuato nella serata di martedì dal medico legale — prosegue nelle indagini, portate avanti dai carabinieri di Santa Maria di Castellabate per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente ed attribuire eventuali responsabilità. Sembra accertato che recinzione in legno abbia ceduto, causando il volo nel vuoto del ragazzo. Una staccionata realizzata alcuni anni fa che ricade in un’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il ragazzo è caduto davanti agli occhi della sorella e di alcuni amici, con i quali era uscito a fare una passeggiata. E, dopo un volo di sette metri, si è schiantato sugli scogli.
Nonostante l’immediato soccorso da parte di alcuni testimoni, fra cui un turista in gommone che ha recuperato il corpo, di un’ambulanza del 118 e del personale della Guardia Costiera di Agropoli, non c’è stato nulla da fare. Il ragazzo è probabilmente deceduto sul colpo a causa dell’impatto violentissimo. I suoi compagni hanno dato subito l’allarme e qualcuno ha anche cercato di scendere attraverso il costone roccioso. Intanto è arrivata l’ambulanza, gli uomini della Guardia Costiera e i carabinieri di Agropoli. Ma per Carlo Fulvio Velardi era già troppo tardi.
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