Rimangono a Padula i dipinti delle ‘Storie Certosine’
| di Lucia CarielloLa Soprintendenza speciale per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli, ha concesso la ‘consegna temporanea’ delle opere alla Certosa di Padula. Il soprintendente di Napoli, Fabrizio Vona ha acconsentito alla richiesta del Soprintendente ai Bap di Salerno e Avellino, Gennaro Miccio «in considerazione delle ragioni espresse e delle ricerche condotte in occasione della mostra ‘Storie Certosine’ che ha riscosso notevole consenso di pubblico e per questo prorogata fino al settembre 2013…»
Con l’apertura al pubblico della Mostra dal titolo ‘Storie Certosine’, il 2 agosto 2012 , si intese arricchire il percorso museale della Certosa di San Lorenzo a Padula di una piccola esposizione, formata da quattro dipinti, olio su tela, provenienti dalla Certosa di San Martino, gentilmente concessi in prestito dalla Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli, da cui la Certosa napoletana attualmente dipende. Le opere, infatti, offrono numerosi e interessanti argomenti di osservazione e discussione per il nostro monumento, in quanto le scene dipinte, raffiguranti diversi padri certosini colti in vari momenti di vita comunitaria, presentano come sfondo architettonico alcune strutture facilmente riconoscibili del cenobio padulese, e tra esse, una, in particolare, ne riproduce fedelmente la maestosa facciata. Per questo, nella saletta espositiva, al fine di rendere immediato il collegamento, si è scelto di accostare alle quattro tele le riproduzioni fotografiche delle architetture reali della Certosa, rappresentate dipinte dall’artista. Con la presentazione al pubblico del Catalogo della mostra si è inteso illustrare il complesso e articolato lavoro di studio e analisi delle opere esposte, frutto anche della collaborazione tra gli istituti periferici del ministero per i Beni e le Attività Culturali, quali sono le due Soprintendenze campane. Particolare cura è stata riservata all’indagine storica e alla ricerca documentale, ricerca che ha fornito risultati forse insperati dopo circa due secoli di oblìo sulla effettiva destinazione e collocazione di una parte del nobile patrimonio storico artistico che all’inizio dell’ottocento, a causa delle soppressioni monastiche allora decise dai Napoleonici, abbandonò la Casa certosina di Padula per la quale era stato realizzato.
Il documento fondamentale per la comprensione definitiva della reale provenienza delle quattro tele risale al 1824, a firma dei responsabili del Museo Borbonico di Napoli che acconsentirono alla consegna delle opere alla Certosa di San Martino, ma con una nota che specificava che «… forse appartenevano a S. Lorenzo la Padula».
La Certosa di Padula, fondata nel 1306, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1998, nel 2002 è stata inserita dalla Regione Campania nel novero dei grandi attrattori culturali, si estende su un’area di 51000 mq tra spazi coperti, chiostri e aree verdi, ed è il simbolo della continua osmosi tra vita contemplativa e vita vissuta, tra ascetismo e creatività.Il monumento è visitabile dalle 9 alle 19,30 (ultimo ingresso alle 19). Chiusura settimanale il martedì (intera giornata). L’ingresso è gratuito per tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65, per disabili e a un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio sanitaria . L’ingresso gratuito è consentito anche a particolari categorie di studenti o insegnanti (architettura, storia dell’arte,ect.). Il biglietto, pari a 4€, è ridotto del 50% per i giovani di età compresa tra i 18 anni e i 25 anni così come per gli insegnanti di ruolo nelle scuole statali italiane. L’ingresso, invece, al parco della Certosa è gratuito.
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