Cilento, accusa malore nella piazza del paese: salvato dal defibrillatore
| di Marianna ValloneUno dei 42 defibrillatori donati ai comuni e alle scuole del Cilento dall’associazione Onlus Carmine Speranza di Torre Orsaia, ha salvato una vita. E’ successo mercoledì mattina davanti al bar nella piazza del paese. Un uomo di 54 anni, F.V. è stato salvato dal tempestivo intervento di Alfonso Speranza, presidente dell’associazione, che ha iniziato immediatamente le manovre di rianimazione, ma fondamentale è risultato l’uso precoce del defibrillatore donato dalla stessa associazione al Comune di Torre Orsaia. «L’ho defibrillato due volte – ha raccontato al giornaledelcilento.it lo stesso Alfonso Speranza – Appena mi hanno chiamato, io ero fortunatamente in Comune perché lavoro lì, ho subito pensato di prendere il defibrillatore. Ho iniziato il massaggio cardiaco e poi ho proceduto con le prime scariche, in attesa che arrivasse l’ambulanza da Policastro». Quando è arrivato il medico e i sanitari del 118, il malcapitato aveva ripreso il battito cardiaco. Ora si trova ricoverato all’ospedale di Vallo della Lucania. Ci sono speranze in una sua rapida ripresa.
«Sono felice e commosso per il lieto fine – continua Speranza – e soddisfatto che la popolazione di Torre Orsaia abbia compreso l’importanza dell’apparecchio salvavita. In paese c’è una grande attenzione e cultura per il soccorso con il defibrillatore. Quasi tutti ne conoscono le manovre e molti hanno le qualifiche Blsd». L’episodio non è una notizia di cronaca a se stante, perché Speranza dell’importanza del defibrillatore semiautomatico, della sensibilizzazione alle manovre salva vita in caso di infarti e malori, ne ha fatto la sua ragione di vita. Oltre e prima di essere il presidente dell’associazione onlus, è il papà di Carmine che il 26 marzo 2008, a 25 anni, ha perso la vita mentre giocava una partita amichevole di calcio tra amici. Il cuore di Carmine si è fermato e nessuno è stato in grado di soccorrerlo. Nè l’impianto sportivo era dotato di un defibrillatore. Quello che non è accaduto mercoledì mattina in piazza a Torre Orsaia, e in altri 17 episodi conclusi con lieto fine, grazie all’intervento dei defibrillatori dati in comodato d’uso gratuito dal papà alle scuole, alle palestre, nelle caserme e nelle piazze cilentane.
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