Il nuovo viaggio di Oz: a piedi per il Cilento
| di Giuseppe Galato«Ho deciso: parto il 3 febbraio, lunedì. Devo recuperare ancora qualche capo d’abbigliamento, per coprirmi bene. Il miele ce l’ho, è di casa. il cammino va verso un’idea d’abbraccio con la terra, con la voglia di condividere il bello e il brutto. Un tentativo di comunicazione con il mondo esterno. Partendo da Vallo della Lucania, per ritornare al punto di partenza, faccio il giro in tondo. Non ho mai “camminato” ai piedi del monte Gelbison per tutto il suo perimetro. Moio-Cardile, Gioi, Stio, Campora, PIaggine-Laurino, Pruno, Rofrano, Caselle in Pittari, Montano, Futani, San Biase/Ceraso e Vallo della Lucania, di nuovo. Non so quando torno, ma ora so quando parto. Mentre si cammina, si parla anche, si comunica piuttosto, con la natura, con la gente che risponde. E ce ne sono argomenti di cui parlare, per la consapevolezza di esserci».
Ripartono i viaggi di Felice Di Oz, questa volta non in autostop, non in giro per l’Italia, ma a piedi nel Cilento, sua terra natia. E il tutto accade proprio in un momento in cui il Cilento cade a pezzi, e Felice Di Oz (nome d’arte dietro cui si cela Felice Pugliese), con questo suo nuovo viaggio, vuole lanciare, come suo solito, un preciso messaggio:
«Con questo nuovo viaggio voglio comunicare che tutto è fattibile quando c’è fede in se stessi, anche in questo Cilento abbandonato dalle istituzioni (in primis). Voglio dimostrare che le distanze che percepiamo sono solo frutto della nostra apatia mentale. Provare a raccontare che siamo una terra sola e che possiamo farcela senza piangerci addosso, anche contro questa politica malfatta. Primo atto, aprire la mente. Parola chiave: “Bonifica intelligente, prima che delle strade e della terra, della mente”».
Come immagine scelta per questo nuovo viaggio un dipinto di una sua fan dedita all’arte, Sabrina Spurio, originaria di Monteprandone (in provincia di Ascoli Piceno), realizzato da Sabrina proprio a seguito del primo viaggio di Felice, quando girò in autostop tutta Italia:
«Sabrina, ispirata dal mio primo viaggio, fece questo dipinto, dal titolo “Direzioni opposte”, che mi mandò come segno di condivisione».
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