Processo Chernobyl sui rifiuti, chiesto rinvio a giudizio per i 38 imputati
| di Marianna ValloneSi è svolta nella mattinata di giovedì, al tribunale di Salerno, l’udienza preliminare dell’inchiesta Chernobyl, presieduta dal giudice Dolores Zarone, nella quale sono imputate 38 persone. Il pm Renato Martuscielli ha chiesto al gup il rinvio a giudizio per tutti i 38 imputati. Per difetto di notifica di alcuni atti l’udienza del 5 dicembre è stata rinviata al 30 gennaio, dopo il passaggio del procedimento dalla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a quello di Salerno, perché i reati più gravi contestati agli imputati, sarebbero avvenuti anche nel salernitano. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, infatti, sarebbero oltre 180 mila le tonnellate di rifiuti tossici smaltiti da aziende private nei siti del Vallo di Diano, nella provincia di Salerno e al confine tra Avellino e Benevento e nel foggiano. In provincia di Salerno sarebbero state sversate anche le sabbie provenienti dal depuratore di Napoli-Cuma, riscontrando anche l’abbandono di materiali di vecchi impianti di depurazione mai smaltiti.
Hanno chiesto di costituirsi come parte civile Legambiente, Coldiretti, le Province di Napoli, Caserta e Salerno, la Regione Campania, Codacons, Adiconsum, il comitato Ponte Barizzo di Capaccio, la comunità montana Alto e Medio Sele, il consorzio di bonifica Vallo di Diano-Tranagro e i comuni di Sala Consilina, Sassano, Casalbuono, Montesangiacomo, Montecorvino Rovella, Teggiano, Polla, Santomenna, Castelnuovo di Conza, San Rufo, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro. Il gup ha accolto la costituzione in parte civile solo degli enti territoriali, respinti tutti gli altri, come l’associazione medici per l’ambiente e il partito comunista. La prossima udienza è fissata per il 20 febbraio e si aprirà col dibattimento delle parti in causa.
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