Donne denunciate! Anche il silenzio è complice

| di
Donne denunciate! Anche il silenzio è complice

Le condizioni di inferiorità della donna rispetto al maschio e la subordinazione a cui è sottoposta sono concrete e visibili. Spesso subisce violenze, maltrattamenti, condanne ed esclusioni dalla società per peccati quali l’adulterio e la prostituzione. Malgrado ciò trova il coraggio di denunciare le violenze subite fisiche e psicologiche, ma spesso la condizione sociale nell’ambito di una cosiddetta ‘società’ chiusa tra le mura domestiche la vede subire in silenzio le violenze del padre, parenti, padroni, professionisti abusando del loro potere, rendendosi a sua volta ‘complice del suo silenzio’.

L’apprendere che nel salernitano, (notizia del 25 maggio) un padre violenta la figlia da ben 15 anni, con la consapevolezza della madre, ma solo oggi hanno trovato il coraggio di denunciare il ‘padre’, allora ci si rende conto che sia la ragazza che la madre sono state complici con il loro silenzio.

Tante altre donne troveranno mail il coraggio di denunciare qualunque forma di violenza senza paura e timore di dire ‘nome e cognome, estrazione sociale, appartenenti e non? Denunciate! Non rendetevi complici con il vostro silenzio. Una donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell’uomo e sono la libertà, la proprietà di se stessi, la sicurezza e soprattutto la resistenza all’oppressione, alle violenze e alle tirannie degli uomini. No alla donna oggetto. La pratica dello yoga a tu per tu con l’infinito. Un invito alla riflessione per chi desidera soltanto un ‘oggetto di piacere’ e ambivalente per chi ne è consapevole di essere un oggetto di piacere per i propri fini o altro. 

In foto: Iran, il riscatto della donna iraniana – opera ispirata dal caso Sakinek Iraniana.
Essa non è mai libera di esibire la propria libertà di pensiero, parola, ecc. Il tutto è rappresentato simbolicamente da filo spinato e indumenti intimi.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata