La Piana del Sele scommette sull’innovazione: ecco il sistema di irrigazione satellitare

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La Piana del Sele scommette sull’innovazione: ecco il sistema di irrigazione satellitare

Sono oltre trecento le aziende della Piana del Sele che hanno deciso di affidarsi al satellite per quantificare l’acqua necessaria a irrigare i propri campi. In Campania parliamo di quasi 7mila ettari, nella Piana siamo oltre i quattromila, un numero destinato a crescere e a migliorare la qualità delle produzioni di eccellenza sul territorio. Sono solo alcuni dati emersi dalla giornata informativa promossa dal Consorzio Destra Sele, nell’ambito del progetto Irrisat, l’innovativo sistema di pilotaggio dell’irrigazione assistito da Satellite. Un’iniziativa, promossa in collaborazione con Coldiretti, che ha portato imprenditori, rappresentanti delle associazioni degli agricoltori, studenti dell’Agrario di Eboli, a scoprire le eccellenze della Piana del Sele e a conoscere l’innovativo sistema satellitare di irrigazione Irrisat, che si sperimenta sul territorio ormai da qualche anno.

L’educational tour è partito dall’Oasi di Persano, in particolare dal bacino idrico generato dalla presenza di una diga inaugurata nel 1934 e oggi gestita dal Consorzio di Bonifica Destra Sele. Tour proseguito lungo tutta la Piana per mostrare l’innovazione tecnologica del Consorzio, dal campo fotovoltaico, alla turbina e alla piccola vasca di accumulo in località Pescara nel comune di Eboli, fino alla stazione di pompaggio e impianto irriguo in località Boscariello e alla chiusura dedicata proprio al sistema Irrisat, ultima frontiera in fatto di tecnologia avanzata per l’agricoltura.

«La ricchezza d’acqua della Piana parte tutta dalla diga del Sele – ha spiegato il presidente del Consorzio Vito Busillo – l’agricoltura è il settore in cui si utilizza di gran lunga più acqua a livello globale e gioca un ruolo fondamentale nella produzione di cibo e nella sicurezza degli alimenti. Le future strategie di sviluppo agricolo, ovunque, dipendono dalla possibilità di mantenere, migliorare ed espandere l’agricoltura irrigata». Eppure, l’acqua non sempre è una risorsa pienamente valorizzata. Troppa acqua (troppo poca acqua) rischia di danneggiare le coltivazioni e di qui è nata l’esigenza di sperimentare sul territorio un progetto altamente innovativo che consente di irrigare in maniera automatica i campi, basandosi su immagini satellitari.

«Attraverso queste osservazioni – ha spiegato durante l’educational tour il coordinatore del progetto Irrisat, Guido D’Urso del dipartimento di Agraria della Federico II di Napoli – è possibile valutare il quantitativo massimo di acqua da utilizzare per l’irrigazione. Una volta che il satellite ha fotografato in maniera esatta il campo da coltivare, invia i dati ad un sistema centrale che calcola i dati comunicando il risultato agli utenti attraverso SMS o e-mail. L’applicazione satellitare è fondamentale per migliorare il ciclo di gestione dell’acqua, per monitorare le infrastrutture di irrigazione, per prevenire le inondazioni nei terreni coltivati e per ridurre l’impatto ambientale dell’irrigazione». «L’idea di organizzare incontri sul territorio – fa eco il presidente del Consorzio Destra Sele, Vito Busillo – nasce proprio dall’esigenza di far conoscere questo strumento agli agricoltori e soprattutto ai giovani imprenditori che decidono di investire sul territorio. Si tratta di uno strumento completamente gratuito per l’agricoltore che può decidere di aderire semplicemente compilando un modulo».

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