Governo Monti: si prevede un 2012 in recessione per il Cilento
| di Rito RuggeriAnno nuovo, stangate alle famiglie e recessione nel Cilento. Se per i Cilentani il 2011 è stato un anno difficile, dopo il brindisi di Capodanno, il 2012 sarà molto amaro. Dal 1° gennaio scatteranno i primi aumenti delle tariffe. Il 4,9% per la luce, il 2,7% per il gas. Una prima stangata, alla quale si sommeranno gli altri rincari già previsti per l’anno prossimo. Alla fine del 2012 nelle tasche di ogni famiglia cilentana ci saranno, in media, oltre 2mila euro in meno, la stima è stata resa nota dalla Federconsumatori.
Gli aumenti. Ma quali sono le voci che peseranno di più sulle tasche dei cilentani? Secondo le previsioni Istat, ogni famiglia dovrà affrontare una spesa del 7% in più per acquistare beni alimentari, mentre muoversi in treno costerà 81 euro in più. Chi si sposta con i mezzi pubblici sarà costretto a pagare il 28-30% in più, mentre per servizi bancari, mutui e bolli i costi cresceranno di 93 euro. I carburanti, il cui costo è in costante crescita, peseranno per 192 euro e altri 192 euro si dovranno pagare per i derivati del petrolio, plastica e prodotti per la casa. Crescono del 6% l’assicurazione auto. Per quanto riguarda le autostrade, l’Istat prevede un rincaro del 3%.
Più salate le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, che, aumentano nell’anno rispettivamente dell’11,12, 5-6 e 9-10%, facendo uscire dal portafoglio familiare 260 euro complessivi. Anche scaldarsi costerà di più (+12%) e l’incremento dell’Iva sottrarrà dalle tasche altri 93 euro.
Le ultime due stangate arrivano dalle addizionali regionali, che peseranno per altri 90 euro e dall’Imu prima casa, che preleverà ben 405 euro. Il totale risulta, appunto, di oltre 2.000 euro.
Un 2012 buio. Insomma per i cilentani non è in arrivo un 2012 florido, il Cilento vive soprattutto di turismo (in calo nel 2012 dal 15 al 25%) e di pensioni tra le quali quelle tassate con una maggiorazione dell’addizionale regionale e comunale.
E’ in arrivo una vera e propria valanga di tasse, imposte e balzelli. E l’inizio si è visto dall’acquisto dei regali di Natale, supermercati e gioiellerie hanno subito un calo di vendite del 20%.
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