8 marzo, fa tappa nel Cilento il viaggio del Wwf tra le protagoniste che salvano la natura
| di Marianna ValloneL’8 marzo del WWF è dedicato alle donne impegnate nella conservazione. Tra chi lavora ogni giorno sul campo, il Wwf quest’anno ha scelto tre storie di donne impegnate ogni giorno nella tutela di preziosi angoli di natura. Tra queste una storia cilentana, quella di Demetria Barra, all’Oasi Wwf Grotte del Bussento di Morigerati. Le altre due sono quelle di Sefora Inzaghi e Silvana Piacentino, impegnate anche loro ogni giorno nella tutela di preziosi angoli di natura come le Gole del Sagittario in Abruzzo e delle Saline di Trapani, in Sicilia.
Senza dimenticare che sia il Wwf internazionale che quello italiano sono guidati da due donne, rispettivamente l’olandese Kirsten Schuijt e Alessandra Prampolini.
DEMETRIA E L’OASI DELLE DONNE
A Morigerati nel Cilento interno e selvaggio c’è l’Oasi WWF delle Grotte del Bussento, gestito da una società. Siamo in pieno Parco Nazionale del Cilento. «La nostra – racconta Demetria Barra – è l’unica Oasi gestita interamente da donne, oltre a me ci sono Caterina Arenare e Felicia Barra. Il sentiero principale è chiamato il sentiero delle donne perché collega il fiume, dove le donne anticamente scendevano a fare il bucato e a macinare il grano, con il paese di Morigerati».
«Nel sentiero ci sono alcune postazioni, per noi morigeratesi, significative: “lu mbusaturu” cioè il posatoio, dove le donne si fermavano per riposare e poggiare il pesante fardello dei pesi che trasportavano sulla testa, dalla cesta con la biancheria al sacco di farina, al fascio di legna.. e “Petra pizzuta”, la roccia appuntita dove iniziava la discesa più ripida. A tutti i visitatori raccontiamo questa storia, che svela l’antico legame del paese con il suo fiume, alimentato da una sorgente perenne che ha una portata di circa 150 litri al secondo».
L’escursione è suggestiva e si svolge proprio lungo il corso d’acqua, spingendosi fino alle grotte, unendo così la storia con la natura in una simbiosi inscindibile. La corrente impetuosa della sorgente perenne azionava, ed aziona ancora oggi anche se al solo scopo dimostrativo, una ruota orizzontale, tipica dei mulini a modello greco, testimonianza della forte presenza dei monaci Italo-greci vissuti in questo territorio per secoli. Nelle limpide acque del Bussento sopravvive la lontra, avvistata proprio di recente da un canoista. L’Oasi è visitata ogni anno da circa 15mila visitatori, concentrati soprattutto nel periodo estivo. A guidarli ci sono sempre loro: Demetria, Felicia e Caterina.
Continua a leggere su wwwf.it
©Riproduzione riservata