A Sessa Cilento la presentazione del libro “L’imbroglio. Storia dell’alta velocità al Sud”
| di Marianna Vallone
Venerdì 16 dicembre 2022 alle ore 18.00, nell’Aula Consiliare del Comune di Sessa Cilento, si terrà la presentazione del volume di Franco Maldonato “L’imbroglio. Storia dell’alta velocità al Sud”.
Dopo i saluti del sindaco di Sessa Cilento Gerardo Botti e del presidente Comunità Montana Alento-Monte Stella Angelo Serra, discutono con l’autore, Emanuele Malatesta, già membro del Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Alex Giordano, Direttore Societing Lab, Università degli Studi di Napoli Federico II, esperto di Social Innovation e Digital Transformation, Membro dello IADAS (Accademia Internazionale di Arti e Scienze) di New York, responsabile scientifico del progetto Societing4.0, un programma di ricerca per un modello di innovazione mediterraneo, assieme ad Antonio Santoro, Vicesindaco di Sessa Cilento e membro dell’Osservatorio per lo Sviluppo Territoriale dell’Università degli Studi di Salerno.
Il libro
Il tema è appassionante e attuale. Si tratta di un affare da 30 miliardi, che la politica ha messo nelle mani delle ferrovie. In tal modo la tecnica diviene il decisore di prima e ultima istanza, inventando un progetto che spettava allo Stato di autorizzare approvare e controllare, prima durante e dopo. E il proponente diventa progettista, committente, appaltante e, infine, Commissario di Governo. Per un’opera inutile e per di più dannosa: 160 km di gallerie e milioni e milioni di metri cubi di rocce e inerti da scavare, sventrando Parchi Nazionali, Riserve naturalistiche anche di rango internazionale e decine di siti d’interesse comunitario. Con il Mezzogiorno che rimane povero, diventando brutto. La presentazione del testo è di Giuseppe Cederna. La Prefazione di Mario Tozzi e la Postfazione di Andrea Satta.
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