«Abusi e credenze popolari nel Cilento alla fine del Medioevo» nel romanzo di Maria Rosaria Pagnani
| di RedazioneUn percorso nella creatività e nella narrativa tutta in rosa. Da qui nasce Storie al Femminile, un ciclo di incontri che, a partire da novembre, ci accompagneranno per tutto il prossimo anno, con appuntamenti mensili, al Palazzo della Fondazione Matteo e Claudina de Stefano di Ogliastro Cilento. Da 40 anni attiva sul territorio nel campo della promozione sociale, la Fondazione aprirà le porte a una serie di eventi culturali, in collaborazione con la Proloco e il Comune di Ogliastro Cilento. Inaugurata lo scorso ottobre, nell’ambito del Torchiara Story Festival, con le autrici Donata Maria Biase e Antonella Casaburi in Amori cilentani, da Giallo Narciso e da Mirari, la rassegna vuole dare voce e rappresentare il variegato mondo della letteratura al femminile, in compagnia di scrittrici di generazioni e generi letterari diversi che presenteranno al pubblico i loro romanzi e saggi, molti dei quali ambientati proprio nel Cilento. Obiettivo della stagione, oltre a focalizzare l’attenzione sulle autrici, è anche di porsi nel solco delle attività culturali perseguite dalla Fondazione: pubblicazioni di libri, organizzazione di convegni ed altre iniziative a favore delle fasce sociali più deboli.
Dopo i saluti di benvenuto della presidente della Fondazione, Barbara Riccio de Stefano, sempre attenta alle tematiche di genere, interverrà Debora Longo, assessore alla cultura del borgo cilentano che ha, sin da subito, abbracciato il progetto. Storie al Femminile vuole anche continuare, aggiornandola, una delle attività storiche della Fondazione nel riunire, periodicamente, le donne del paese per raccontare le loro storie di vita. Uno spazio all’ascolto condiviso, dunque, che avrà come prima ospite, venerdì 5 novembre, con inizio alle 17, Maria Rosaria Pagnani, autrice di Abusi e credenze popolari nel Cilento alla fine del Medioevo, edito da La Veglia & Carlone, in dialogo con Alfonso Sarno, curatore della rassegna, insieme a Carmen Autuori giornalista.
Cultrice di storia delle donne, storia locale e del costume, la Pagnani ha pubblicato diversi saggi e romanzi storici, nonché una raccolta di ninne nanne e ballate popolari. Ideatrice del progetto Il Museo delle Donne, ha vinto il primo premio letterario Pensieri e Parole Federcentri con il monologo A modo mio. TRAMA: Il romanzo Abusi e credenze popolari nel Cilento alla fine del Medioevo si svolge intorno agli anni 1458, quando la badia di Pattano, retta dall’egumeno Helia, fu visitata da Athanasio Chalceopulo, su incarico di papa Callisto. L’ obiettivo era condurre un’inchiesta sullo stato dei monasteri greci maschili e femminili del Meridione. A Pattano i 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒕𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆𝒔 si trovarono di fronte ad una realtà che di sacro aveva ben poco: Helia frate stupratore, assassino e ladro. Si muove intorno ad Helia un mondo fatto di tante donne giovani e mature, molte maltrattate, qualcuna amata. Un mondo dove la violenza era legge.
Spiragli di luce si vedono nelle fiere di Gioi Cilento e di Pattano, nella religiosità rivolta a San Filadelfo mista a superstizione, nella laboriosità delle donne sedute a telaio, nella bellezza della natura cilentana, nella genuinità del popolo. Spunti di ordine gastronomico: Marrucucciata, fichi, castagne, formaggio con larve. Il prossimo appuntamento è in programma sabato 11 dicembre, sempre dalle 17, dove Annella Prisco (con il reading di Mary Attento), parlerà del suo romanzo più recente: Specchio a tre ante, edito da Guida. Nel corso della serata, verrà presentato il calendario di incontri e iniziative per il 2022.
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