Palinuro, sequestrato l’Arco Naturale denunciati anche i sindaci di Camerota e Centola

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Palinuro, sequestrato l’Arco Naturale denunciati anche i sindaci di Camerota e Centola

Il corpo Forestale dello Stato, ha eseguito, con la collaborazione della guardia Costiera di Palinuro e della polizia Provinciale di Salerno, una ordinanza del gip di Vallo della Lucania, di sequestro preventivo di aree demaniali fluviali poste sulla sponda in destra idraulica ed in sinistra idraulica del Fiume Mingardo, in prossimità della foce, nella località del noto “Arco Naturale”, sul confine tra i Comuni di Centola e Camerota, alla foce del fiume Mingardo.
Il sequestro ha riguardato alcune strutture predisposte per il montaggio di pontili in legno lungo le sponde, per l’attracco e l’ormeggio di imbarcazioni da pesca e da diporto, nonché di circa mq. 1000 di suolo demaniale marittimo coincidente con le spiagge limitrofe la volta dell’Arco Naturale, tra cui quella molto rinomata che si trova al di là dell’Arco Naturale. Al di sotto dello stesso è stata anche sequestrata una passerella con struttura in acciaio e tavolato di copertura in legno.
Il provvedimento di sequestro «si è reso necessario – rendono noto gli inquirenti – per accertate violazioni urbanistiche ed ambientali in quanto i lavori realizzati, le infrastrutture e le attrezzature turistiche e balneari sono stati posti in essere in difetto ed in difformità dei necessari titoli abilitativi», vale a dire in maniera abusiva, secondo quanto emerso dalle indagini.
«Le stesse attività di transito ed ormeggio di natanti da diporto e da pesca sono in contrasto con le norme di tutela ambientali e naturalistiche vigenti sull’area in causa», fa sapere il corpo Forestale dello stato. L’area è classificata come zona di riserva integrale del Parco nazionale del Cilento inoltre ricade in un sito di importanza comunitario (Sic), soggetto quindi alle specifiche misure di salvaguardia previste dalla Comunità europea e recepite nell’ordinamento nazionale, per la tutela di particolari specie di flora e fauna autoctone e dei relativi habitat. Inoltre alcune delle aree interessate sono soggette a rischio idrogeologico molto elevato.
«A conclusione di lunghe e laboriose indagini effettuate per alcuni mesi dagli uomini del corpo forestale dello Stato su delega della procura della repubblica di Vallo della Lucania è stato possibile accertare i fatti – è quanto emerso dalle indagini – e le relative responsabilità, per cui sono state denunciate a piede libero 17 persone di cui 11 titolari delle concessioni demaniali fluviali e 6 tra amministratori e funzionari pubblici tra cui il sindaco di Camerota e quello di Centola, quest’ultimo per il reato di abuso di ufficio».
Le indagini I primi accertamenti sono stati avviati fin dal giugno dello scorso anno dal corpo Forestale dello Stato, unitamente alla guardia Costiera di Palinuro ed alla polizia Provinciale.  Sono stati poi eseguiti sopralluoghi congiunti ai quali hanno preso parte anche rappresentanti di tutte le amministrazioni a vario titolo competenti e preposte alla tutela del territorio e della pubblica incolumità.
«A seguito degli stessi accertamenti – è ancora scritto nella nota degli inquirenti -, sono emersi oltre alle violazioni ambientali, anche problemi legati alla salvaguardia della incolumità pubblica e privata, per quanto attiene soprattutto la situazione di grave pericolo per caduta massi rilevata lungo il costone roccioso prospiciente l’Arco Naturale, il quale, come è noto, era stato interessato, nel recente passato, da un fenomeno eclatante di crollo di parte della parete della volta dell’Arco Naturale. Pertanto si invitavano formalmente gli Enti competenti, in primis i Sindaci di Centola e Camerota per le rispettive attribuzioni di legge all’adozione di provvedimenti urgenti ed indifferibili atti alla rimozione delle situazioni di pericolo accertate ed alla messa in sicurezza di persone o cose. I numerosi appelli però cadevano nel vuoto – aggiunge chi indaga – e questo spiega anche il perché del deferimento alla autorità giudiziaria di alcuni dirigenti e pubblici amministratori».

Concessioni illecite «Oltre all’inerzia manifestata, è stato accertato tra l’altro anche il rilascio illecito di una concessione demaniale marittima da parte del Comune di Centola al titolare della struttura turistico ricettiva Società Arco s.r.l per l’esercizio di un lido in area interdetta alla sosta ed al transito, proprio a seguito di ordinanza di interdizione, precedentemente emanata dallo stesso Comune di Centola» informa ancora il corpo Forestale dello stato.
«Inoltre si ravvisavano gravi irregolarità anche nella esecuzione di una passerella per il transito pedonale dei bagnanti proprio al di sotto dell’Arco Naturale, area anch’essa interdetta per gli accertati pericoli per la pubblica incolumità per il rischio di crolli dalla sovrastante parete rocciosa», concludono con una nota gli inquirenti.

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