Inarrestabile nel Cilento il fenomeno dilagante delle costruzioni abusive.
| di Rito Ruggeri
Oggi a Scario, i carabinieri della stazione carabinieri di San Giovanni a Piro (agli ordini del maresciallo Roberto Ricotta) davano esecuzione, nei confronti di cinque persone, alla notifica di un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla procura della repubblica presso il tribunale di Vallo della Lucania, che concordava pienamente con l’attività di indagine svolta di iniziativa dai carabinieri. Il sequestro concerne in un manufatto edile, consistente in una villa su due livelli, realizzata in assenza di titoli concessori, ed in violazione di vincoli paesaggistici ed ambientali, per una volumetria complessiva di circa trecentocinquanta m.c., e per un valore complessivo di oltre quattrocentomila Euro.
Nel corso del servizio dedicato contrasto dell’’abusivismo edilizio, i predetti venivano defnunciati in concorso tra loro, anche per il reato di falsità ideologica in certificati, poiché ritenuti responsabili di aver prodotto a vario titolo, e precisamente quali committenti dei lavori i primi due, responsabile di ufficio pubblico il terzo, direttore dei lavori il quarto, e ditta esecutrice dei lavori l’ultimo, nell’ambito della procedura edilizia, documentazione attestante la falsa presenza di un rudere, da demolire e ricostruire, nel terreno di proprietà dei committenti, tutt’ora realmente insistente in altro sito.
Nel medesimo contesto operativo, a Torre Orsaia, i Carabinieri del posto(agli ordini del Maresciallo Domenico Nucera), hanno fermato e denunciato quattro persone, una delle quali napoletana, per il reato di illecito edilizio ed alterazione delle bellezze naturali in luoghi soggetti a speciale protezione, realizzazione di opere sottoposte a vincolo paesaggistico ed ambientale.
Gli investigatori hanno accertato che i predetti, in difformità al permesso a costruire, avevano realizzato quattro strutture edili, consistenti in quattro distinte civili abitazioni, per una volumetria complessiva di circa milleduecento m.c., e per un valore complessivo di circa ottocentomila euro, non sottoposte a sequestro, poiché già ultimate.
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