Capaccio, illeciti edilizi in zona archeologica. Scatta la denuncia della procura

I reati contestati alla proprietaria di un noto ristorante situato nella contrada marittima di Torre di Mare, a Capaccio, sono diversi. Per gli illeciti riscontrati, sono stati posti sottosequestro un manufatto in legno, un gruppo elettrogeno, diversi bidoni contenenti oli esausti, un serbatoio di gpl e dei secchi della spazzatura. La titolare della struttura è stata accusata di occupazione di suolo demaniale comunale, violazione alle norme urbanistiche e inquinamento ambientale. Il comandante della Forestale di Foce Sele, Marta Santoro, ha diretto l’operazione che è stata portata a termine nel pomeriggio di ieri.

Nel corso dei controlli specifici effettuati sul territorio, è scattata la denuncia della procura della Repubblica di Salerno, per i reati contestati, quindi notificata alla titolare del ristorante, situato alle spalle dell’area demaniale occupata abusivamente. L’imprenditrice aveva illecitamente occupato un tratto di fascia demaniale comunale sottoposta a tutta una serie di vincoli, primo fra tutti quello archeologico. Infatti, come è ben noto, l’area che si estende da Capaccio a Paestum è ricca di suoli archeologici ben custoditi dalla legge.

Quest’area, poi, ricade nel perimetro sottoposto alla legge 220/57 che impone l’inedificabilità assoluta. In totale, sono stati occupati illegalmente circa 70 metri quadrati di pineta, trasformati in una sorta di microdiscarica abusiva dove sono stati costruiti illegalmente anche una struttura in legno di circa 15 metri e una piccola piazzola in cemento, al di sopra della quale è stato collocato un gruppo elettrogeno. Per tutti questi illeciti riscontrati, gli agenti del Corpo Forestale, hanno proceduto con il sequestro di tutti i materiali collocati nell’area demaniale occupata.

La responsabile degli abusi dovrà provvedere alla bonifica dell’area con la rimozione di tutti i materiali collocati abusivamente nel tratto della fascia pinetata di Torre di Mare, sul litorale pestano.