Adattare l’olivicoltura del Cilento al cambiamento climatico: la Keyline a San Mauro con Humberto Moro
| di Marianna ValloneSe permangono (o peggiorano) le attuali condizioni di surriscaldamento climatico e di concentrazione delle piogge l’attuale agricoltura corre seri rischi di predesertificazione. Una temperatura al di sopra dei 30 (anche 35) gradi nel mese di ottobre, i nubifragi e l’aumento della presenza degli insetti nocivi cambiano completamente le carte in tavola. E a questo si aggiungono il mancato controllo delle acque meteoriche e le pratiche agronomiche sbagliate, che hanno prodotto la perdita di sostanza organica e la conseguente mineralizzazione dei suoli, impermeabilizzandoli con conseguenze rovinose, che provocano ingrossamento dei fiumi e inondazioni nei centri abitati.
Erosione, surriscaldamento del suolo, stagione degli insetti ampliata giocano un ruolo devastante. Da questo nasce il corso di Keyline con Humberto Moro, uno dei maggiori esperti mondiali, che sarà a dal 6 al 9 Gennaio 2024, alla cooperativa Nuovo Cilento a San Mauro Cilento, per un corso aperto a tutti.
Cos’è il Keyline? Il Keyline è la progettazione secondo linee di livello dei terreni agricoli. Attraverso la sistemazione idraulico agraria del terreno, secondo naturali curve di livello si punta a mitigare l’azione degli agenti atmosferici e a migliorare la fertilità del suolo. Nello specifico l’azione primaria consiste nella riduzione dello scorrimento superficiale delle acque, diretta conseguenza di ciò sono la riduzione dell’erosione del suolo e della lisciviazione dei nutrienti superficiali.
«Con il Keyline, – spiega il presidente Antonello Di Gregorio – abbiamo cominciato a sperimentare una tecnica sia di contrasto all’erosione del suolo che di conservazione dell’acqua in falda, con piccoli terrazzamenti (piste), di apprezzabile successo. Tale tecnica, nata in Australia ad opera dell’ing. Yeomans, non solo è stata da noi applicata, ma viene in questi giorni rivisitata, riproposta e ampliata dell’Ingegnere messicano Humberto Moro. Naturalmente non ci sfugge la necessità urgente di coprire il suolo con la biodiversità rinfrescante di piante fruttifere e odorifere, per formare comunità vegetali più ricche. Soprattutto le piante odorifere risultano poco gradite a tutti gli animali, compresa la mosca delle olive, come risulta dalla permacultura, dall’agricoltura biologica e da recenti ricerche scientifiche».
Si è iniziato il 6 gennaio con un sopralluogo ai keyline effettuati e con una discussione sui risultati ottenuti e sui possibili miglioramenti ed incrementi con tecnici e amministratori; il secondo giorno (7 gennaio) si è parlato di erbe e piante odorifere di copertura dei suoli con tecnici di grande valore delle università e del mondo della ricerca in agricoltura biologica; il terzo giorno (8 gennaio) sarà realizzato un keyline sui terreni della cooperativa; Il quarto giorno (9 gennaio) sarà presentata la realtà della coop. Nuovo Cilento a un gruppo di 35 coltivatori tunisini, invitati dal Biodistretto Cilento.
Fonte foto: Rural hack
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