Addio a Totò Schillaci, nel 2022 ad Agropoli visitò i commercianti colpiti dall’alluvione
| di Marianna ValloneIl mondo del calcio e l’Italia intera piangono la scomparsa di Totò Schillaci, indimenticabile protagonista dei Mondiali del 1990, icona delle “Notti Magiche” che hanno fatto sognare una nazione. Schillaci, scomparso oggi all’età di 59 anni, resterà per sempre nei cuori di chi ha vissuto quelle indimenticabili emozioni e per tutti gli appassionati di calcio che lo hanno visto emergere come eroe inaspettato e simbolo del sacrificio e della passione sportiva.
Con il suo sguardo determinato e le reti decisive, Totò Schillaci si fece conoscere al mondo durante quei Mondiali, trascinando l’Italia fino alle soglie della finale con sei gol che gli valsero il titolo di capocannoniere del torneo. Con la maglia azzurra sulle spalle, il calciatore palermitano divenne un simbolo di speranza e orgoglio, incarnando lo spirito di una squadra e di un Paese intero.
Ma Schillaci non è stato solo un grande campione sul campo. La sua generosità e il suo legame con la gente lo hanno reso una figura umana e vicina anche al di fuori del rettangolo di gioco. Ne è testimonianza la sua visita nel novembre del 2022 ad Agropoli, un piccolo gesto ma dal grande valore simbolico. In quella occasione, Schillaci si recò nel comune cilentano per portare sostegno ai negozianti colpiti dall’alluvione che devastò la cittadina.
Oggi ci lascia Totò Schillaci, eroe delle “Notti Magiche” di Italia ’90, a soli 59 anni. Il suo nome rimarrà scolpito nel cuore degli italiani, non solo per i suoi leggendari gol che fecero sognare un’intera nazione, ma anche per l’umiltà e la passione che ha sempre trasmesso dentro e fuori dal campo.
Alcuni anni prima, nel 2015, Schillaci fu testimonial della Corsa del Mito, di Marina di Camerota. «Oggi lo ricordiamo con affetto, unendoci nel dolore della sua famiglia e di tutti coloro che lo hanno amato come uomo e come campione», scrive l’associazione Tuttinsieme. Con la sua scomparsa, l’Italia perde non solo un grande calciatore, ma un uomo che ha saputo vivere con il cuore in mano, dentro e fuori dal campo.
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