Adeguamenti canoni minimi: rischio fallimento piccole attività turistiche
| di Luigi Martinodi Antonio Vuolo
È il grido di allarme delle migliaia di piccole attività commerciali che insistono sulle aree demaniali della nostra regione Campania: pubblici esercizi, chioschi, dehors, ambulanti e piccoli stabilimenti balneari. Questo “giochetto” di pura economia calcolata, per salvaguardare pochi a discapito di migliaia di imprese è insopportabile, dichiara il numero uno di FIBA Confesercenti Campania Raffaele Esposito, si è voluta trovare una soluzione, oggi insostenibile per migliaia di piccoli operatori economici, che prima pagavano un canone certamente basso che andava sicuramente adeguato con criteri di proporzionalità ma non quasi decuplicato.
Si è passati mediamente da un canone minimo di poco meno di 400 euro l’anno, al quale aggiungere poi tutte le altre tasse e tributi, ad un canone di partenza minimo di euro 2500 euro. È una spesa folle per migliaia di piccoli esercizi turistici che inevitabilmente faranno fatica e diverranno più poveri, indebitandosi per onorare questi aumenti, proprio in conseguenza della crisi del turismo mondiale. La proposta di FIBA Confesercenti Campania è quella di stoppare per gli anni 2021 e 2022 questi pagamenti riportarli alla precedente percentuale, perché liquidità, entrate ed aspettative del comparto sono basse. Per di più queste nuove entrate non serviranno certamente alla valorizzazione della risorsa mare, alle politiche di accessibilità ed inclusività, alle emergenze erosione costiera e rischio idrogeologico visto che non sono entrate cosiddette vincolate.
Ci rivolgiamo alla Regione Campania, quest’ultima ha già fatto qualcosa per il settore come l’esonero dell’addizionale regionale per il 2021, ed alla quale chiederemo ancora, appena ripartiranno i tavoli di confronto istituzionali oltre ai ragionamenti di stabilizzazione del settore ed una maggiore azione di rafforzamento alla legge 145, di farsi promotrice in sede di conferenza stato regione di questa possibilità di ritornare a criteri di proporzionalità, correttezza e sostenibilità per i canoni demaniali, scelta che potrebbe salvare migliaia di micro attività in Italia, famiglie e giovani monoreddito, ma anche a tutto il mondo istituzionale che stanno già provvedendo ad inviare gli ordini di introito, l’invito sarà quello di ridiscutere i provvedimenti, è arrivato il momento storico, determinato dalla crisi economica senza precedenti, di rivedere questi canoni, per alcune micro categorie, che sembrano solo apparentemente “sostenibili” e che spesso servono per lavorare “venti giorni” d’estate .
L’aumento esponenziale dei canoni minimi ricordiamolo è stata una azione frettolosa e non adeguatamente concertata introdotta dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, verso la quale FIBA Campania ha da subito manifestato le giuste perplessità che oggi diventano ulteriori gravosi balzelli per chi dovrà pagare queste cifre.
Recuperiamo velocemente la visione ordinaria delle cose conclude il presidente Esposito ci sembra di assistere inermi a decisioni sconnesse con quelle del mondo reale e dell’ economia reale.
Torniamo a ragionare insieme seduti ad un tavolo, ce lo chiedono gli imprenditori i piccoli imprenditori che portano avanti, tra mille balzelli, la nostra economia regionale e locale.
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