Affari d’oro sull’immigrazione clandestina: smantellata rete da milioni di euro, 36 arresti

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Affari d’oro sull’immigrazione clandestina: smantellata rete da milioni di euro, 36 arresti

Un vasto giro di falsi nullaosta al lavoro e permessi di soggiorno irregolari è stato smantellato questa mattina grazie a un’operazione congiunta tra i Carabinieri per la Tutela del Lavoro e la Guardia di Finanza di Salerno, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno.

L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, ha portato all’arresto di 31 persone, con ulteriori 5 indagati sottoposti a provvedimenti restrittivi, per un totale di 36 coinvolti. Sono accusati di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio.

Le indagini hanno rivelato “un’organizzazione criminale che favoriva l’ingresso e la permanenza irregolare di cittadini extracomunitari attraverso la presentazione di richieste fittizie di nullaosta al lavoro”. Il meccanismo prevedeva il coinvolgimento di aziende compiacenti – o addirittura create appositamente – e di una rete di intermediari, tra cui professionisti, patronati e pubblici ufficiali.

Il sodalizio avrebbe gestito oltre 2.000 pratiche false, con extracomunitari disposti a pagare ingenti somme di denaro per ottenere un permesso di soggiorno. L’organizzazione si occupava di tutto: dalla falsificazione dei documenti alla presentazione delle domande, fino alla corruzione di funzionari pubblici per ottenere esiti favorevoli.

“Le indagini hanno portato alla luce un sistema ramificato e ben organizzato, capace di generare un giro d’affari di milioni di euro, sfruttando il desiderio di tanti cittadini stranieri di ottenere un permesso di soggiorno”, ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Barell.

Dall’analisi delle prove raccolte, sono emersi diversi ruoli chiave all’interno della rete criminale:

• Intermediari stranieri, che si occupavano di reclutare connazionali disposti a pagare per i falsi nullaosta.

• Datori di lavoro compiacenti, che, dietro compenso, attestavano falsamente l’esistenza di un contratto di lavoro.

• Faccendieri e referenti di patronati, incaricati di istruire e inoltrare le richieste, anche durante i cosiddetti “click day” dei decreti flussi.

• Pubblici ufficiali corrotti, che garantivano il buon esito delle domande e rilasciavano i documenti necessari.

Contestualmente agli arresti, è stato eseguito un sequestro preventivo di somme di denaro, considerate provento dell’attività illecita. Gli investigatori stanno ora analizzando ulteriori documenti e registrazioni per accertare eventuali nuovi soggetti coinvolti e individuare possibili collegamenti con altre organizzazioni criminali.

Le operazioni di contrasto a fenomeni di illegalità e corruzione nel settore dell’immigrazione proseguiranno senza sosta.

Sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari R. N., A. N., M. M., C. N., A. C., M. S., C. G., A. A., A. F., C. G., V. A., A. T., L. R., B. D. M., F. S., K. S., M. N., S. A., A. K. B., M. B., N. A., G. S., N. S., C. C., D. V., G. C., G. N., S. N., G. N., G. P. e G. P.

L’operazione rappresenta un duro colpo per il sistema di permessi di soggiorno ottenuti illegalmente, un fenomeno che mette in discussione la sicurezza e la trasparenza delle procedure di regolarizzazione per i cittadini stranieri.

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