Agropoli, il papà di Annalisa uccisa a coltellate dal marito: «Mia figlia voleva chiudere quel rapporto malato»
| di Luigi MartinoLuciano Rizzo, il papà di Annalisa – la 43enne uccisa a coltellate dal marito Vincenzo Carnicelli, pizzaiolo di 63 anni che dopo l’omicidio si è tolto la vita – ha trovato i due cadaveri nella camera da letto. Poi, lui e la moglie hanno avvertito i carabinieri e portato via la nipote 13enne, che stava dormendo nella sua stanza e non si è resa conto della tragedia che si stava consumando in quell’appartamento. Luciano sapeva che la figlia stava per separarsi da quell’uomo. E le aveva consigliato da tempo di lasciarlo, di ricominciare altrove.
«Avevo detto da tempo a mia figlia di allontanarsi da lui – sono state le parole di Luciano Rizzo non appena lasciata l’abitazione di via Donizetti ad Agropoli – Annalisa si lamentava spesso di questa relazione ma non riusciva a mettere la parola fine a questo rapporto malato».
La separazione
Tra i due coniugi era in corso una mediazione, anche attraverso l’ausilio di un avvocato, per raggiungere una separazione consensuale che garantisse una fine non turbolenta del rapporto. E, invece, la lite che ha poi scatenato l’aggressione e l’omicidio da parte di Carnicelli è scoppiata proprio per questa decisione di Annalisa. «Non riesco a comprendere le motivazioni che l’hanno spinto a commettere questo omicidio – riflette Rizzo – perché non è andato via da casa prima di commettere questo omicidio?».
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