Agropoli, omicidio-suicidio o dramma familiare? Rinvenute armi da taglio su entrambi i corpi
| di Antonio VuoloAd uccidere Annalisa Rizzo sarebbe stato stato un fendente alla gola, mentre per Vincenzo Carnicelli sarebbe stata letale una ferita dietro alla nuca. Sono alcuni dettagli che emergono sulla tragedia consumatasi ieri mattina ad Agropoli, in via Donizetti, dove i due coniugi, lei 43 anni e lui 63 anni, sono stati trovati senza vita, in un lago di sangue, uno addosso all’altra sul pavimento, nella stanza da letto della figlia.
Si attende l’autopsia
Ulteriori dettagli emergeranno dall’autopsia che il medico legale Adamo Maiese, incaricato dalla Procura di Vallo della Lucania, eseguirà oggi pomeriggio presso la sala mortuaria dell’ospedale San Luca. La dinamica è, infatti, ancora tutta da ricostruire, nonostante l’ipotesi dell’omicidio-suicidio ad opera dell’uomo resta al momento per i carabinieri della Compagnia di Agropoli, intervenuti sul posto, la più plausibile.
Ipotesi accoltellamento a vicenda
Non è escluso però che i due coniugi, in fase di separazione, al culmine di una violenta lite, nel cuore della notte, si siano accoltellati a vicenda con lei, per poi morire entrambi dissanguati in una pozza di sangue. La 43enne aveva ancora il taglierino in pugno quando è stata trovata, probabilmente nel tentativo estremo di difendersi. In giornata, in modalità protetta, dovrebbe essere ascoltata anche la figlia, di 13 anni, che dormiva in un’altra stanza e che non si sarebbe accorta di nulla, tanto che a dare l’allarme al mattino è stata la mamma di lei, preoccupata per il fatto che Annalisa non rispondesse al telefono.
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