Agropoli, tassa di soggiorno. Vivi Cilento prende le distanze: «Non esiste un sistema turismo»
| di Antonio VuoloSul nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno ad Agropoli, approvato nel consiglio comunale del 10 dicembre, ViviCilento, anche se consultata dall’amministrazione, decide di prenderne le distanze. «In merito a ciò, sin dalla sua istituzione nel 2019, noi di ViviCilento, abbiamo sempre manifestato enormi perplessità, le quali fino ad oggi trovano giuste motivazioni. – spiega l’associazione – Nel 2019 ci venne comunicato che i fondi prevenienti dall’imposta di soggiorno o almeno una parte significativa di essi, sarebbero ritornati in termini di servizi al turista. Con profonda amarezza, quanto asserito dall’allora Sindaco Coppola, non è accaduto».
E aggiunge: «Ci amareggia affermare che ancora oggi ad Agropoli non esiste un sistema turismo e, probabilmente, nemmeno ne ha uno in mente. Il turista che arriva qui vive nell’incertezza di trovare spiagge pulite, disorientamento nell’orario di mezzi pubblici, di ztl, di strisce bianche e/o azzurre, di eventi presenti solo sui social ma in concreto scarsamente fruibili».
«Noi come ViviCilento, abbiamo sempre chiesto, in maniera chiara ed inequivocabile, la possibilità di creare un tavolo tecnico, una consulta del turismo, dove poter discutere di turismo e di commercio in maniera concreta e produttiva, creando vera sinergia tra privato e pubblico. – aggiungono – Nel corso di questi anni ogni incontro invece che basarsi su una progettualità, stagnava su iniziative sporadiche. Non ultimo abbiamo chiesto pianificazione, programmazione e coordinamento, oltre che decoro, valorizzazione dell’ospite, strumenti di raccolta dati sul “custumer satisfaction” al fine di valutare concretamente le presenze turistiche e non a sentimento degli organizzatori».
«Quello che abbiamo ottenuto è stato una convocazione per sentirci dire che dal 2023 l’imposta di soggiorno sarà attiva per tutto l’anno ed inoltre aumenterà di 50 centesimi per ogni categoria. – spiega Vivi Cilento – Per comprendere la portata del nuovo regolamento, indichiamo un esempio lampante: una famiglia di 4 persone decide di soggiornare due settimane ad Agropoli e, per fare ciò, dovrà pagare 60 euro di tassa di soggiorno. Per quanto appena asserito, si andrebbe a creare una distorsione del mercato tra strutture ricettive regolarmente operanti contro chi è abusivo. (cosa che l’ospite potrebbe non sapere)».
«Una delle nostre proposte è stata la lotta all’abusivismo. In virtù di questo nuovo regolamento non abbiamo avuto nessuna garanzia di un’attività di controllo utile a debellare l’abusivismo e quindi tutelare le attività ricettive regolarmente aperte. Di contro solo promesse di servizi, di eventi, di fiere, di manifestazioni e di tante cose che sentiamo oramai da anni. Ci hanno chiesto fiducia. Ma come accordarla se il futuro sembra identico al recente passato?».
ViviCilento, solo nel comune di Agropoli, aggrega più di mille posti letto e «per tale motivo non possiamo non dare voce anche ai nostri soci che affermano ciò che dovrebbe essere ovvio a tutti, ovvero che far pagare nel periodo di bassa stagione un importo del genere, può rivelarsi come boomerang sulla valutazione complessiva di un soggiorno. Infatti, in tantissimi comuni italiani, proprio in virtù del periodo che stiamo vivendo, hanno deciso di rimodularla verso il basso, nell’obiettivo concreto di incrementare arrivi e presenze».
«È bene rammentare – prosegue Vivi Cilento – che Agropoli, per la sua posizione geografica, così come per tutti i luoghi di mare, vive di un turismo stagionale che parte da Pasqua e giunge fino al ponte del 1° Novembre. Il periodo natalizio, potrebbe trasformarsi in un buon periodo, a patto che gli eventi siano enfatizzanti le proprie caratteristiche: esempio è il borgo che si presta ad eventi natalizi per la sua fisionomia naturale. Purtroppo giungono riscontri di un borgo sì più organizzato ma scarno di allestimenti natalizi e di servizi per il turista».
«Noi come ViviCilento chiediamo un forte cambiamento nella gestione del tema turismo. Chiediamo decoro, chiediamo pulizie degli arenili in ogni momento dell’anno, chiediamo un piano trasporti, chiediamo agibilità sulle spiagge della Marina e del Lido Azzurro, chiediamo la sistemazione della Sp184 nel tratto tra San Francesco e la Baia di Trentova, chiediamo telecamere e sicurezza nei luoghi di prossimità alle spiagge, presso il porto, il lungo mare San Marco. Ancora oggi dobbiamo rappresentare che in alcune aree di Agropoli, come nel caso specifico di attività ricettive in località Fuonti ed in via Crocicchie, nonostante paghino anche TARI e TASI, risultano abbandonate: strade non illuminate, manto stradale quasi inesistente o resosi impraticabile. Per non affrontare per l’ennesima volta il tema della posidonia che sembrerebbe non definirsi nemmeno per il 2023. Qui, negli anni, abbiamo protocollato infinità di richieste, di istanze. Anche durante l’ ultima campagna elettorale abbiamo chiesto chiarimenti e promesse».
E concludono: «In sintesi, noi riteniamo che con l’imposta di soggiorno si debbano finanziare attività utili a migliorare la qualità del soggiorno dei turisti e della vita quotidiana dei residenti. Reputiamo che se si può parlare di crescita numerica del turismo ad Agropoli e della sua qualità negli ultimi anni, un grosso merito va dato a quegli imprenditori che hanno deciso di investire sul proprio territorio».
©Riproduzione riservata