Agropoli, violazione della sorveglianza speciale: donna assolta dalla Corte di Appello
| di Pasquale SorrentinoLa Corte di Appello di Napoli ha assolto una donna di Agropoli, precedentemente condannata in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, imposta ai sensi dell’articolo 75, comma 2, del Decreto Legislativo n. 159/2011, noto come “codice antimafia”.
L’accusa riguardava l’allontanamento della donna dal Comune di Agropoli, dove aveva l’obbligo di dimora. Tuttavia, la difesa, guidata dall’avvocato Leopoldo Catena, ha dimostrato che le sentenze alla base della recidiva, inizialmente riconosciute dalla Procura della Repubblica, non erano più valide.
In particolare, il legale ha evidenziato come tali sentenze fossero già state esaminate nell’applicazione della disciplina del reato continuato, determinando una sovrapposizione interpretativa che ha privato di fondamento le accuse di recidiva. La Corte di Appello, accogliendo pienamente la tesi difensiva, ha disposto l’assoluzione dell’imputata.
Il caso pone l’accento sull’importanza di un’accurata verifica giuridica nella gestione delle misure di prevenzione e delle relative prescrizioni. La decisione segna una svolta significativa per l’imputata, che ora vede cadere le accuse che l’avevano portata alla condanna in primo grado.
La sentenza rappresenta un importante successo per l’Avvocato Catena e un esempio di come il sistema giudiziario, anche nei casi più complessi, possa garantire una revisione equa e imparziale.
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