Agropoli, campagna elettorale di Alfieri «irregolare»: l’esposto in Procura di Caccamo (M5s)
| di Marco SantangeloIl consigliere del Movimento 5 Stelle del Comune di Agropoli, ex candidato sindaco, Consolato Caccamo ha presentato un esposto alla stazione dei carabinieri nei confronti dell’ex candidato alla Camera dei Deputati Franco Alfieri. Secondo Caccamo durante la campagna elettorale per le elezioni politiche dello scorso 4 marzo, infatti, sarebbero state commesse, tramite il modus operandi del candidato, delle presunte e gravi irregolarità. Essenzialmente il Movimento 5 Stelle di Agropoli si sofferma su tre aspetti ritenuti, appunto, fuori dai limiti della legalità: l’affissione di manifesti, la “propaganda politica” attraverso mezzi di comunicazione istituzionale del Comune e “l’uso inappropriato” del palazzetto dello sport Andrea Di Concilio.
Irregolarità affissione manifesti Nell’esposto il M5S di Agropoli cita subito la legge 4 aprile 1956 che regola, appunto, le leggi sulla propaganda elettorale. La propaganda elettorale in posizione statica, infatti, è unicamente consentita negli spazi assegnati dall’ufficio elettorale e nella esatta posizione sorteggiata, dunque è vietata in qualsiasi altro posizionamento. Anche la propaganda statica effettuata con camion vela è da considerarsi vietata, così come sarebbe vietata (art. 6 della legge 212, nella nuova formulazione della legge 130) la propaganda elettorale eseguita su mezzi mobili con apparecchiature luminose.
Nell’esposto presentato da Caccamo viene sottolineato, però, il fatto che il primo febbraio il consigliere pentastellato aveva segnalato alla polizia municipale le presunte affissioni abusive da parte di Alfieri risalenti già a partire dal 31 gennaio. La risposta arriva qualche giorno dopo, inoltrata dal responsabile ufficio Tributi, Biagio Motta, modello di richiesta di affissione datato 30 gennaio da parte di Piccirillo Beniamino, mandatario elettorale di Alfieri. In allegato è stata anche trasmessa ricevuta di pagamento del tributo, risultante però pagata in data e orario successivi non solo alla richiesta di affissione ma addirittura alla istanza di accesso agli atti dello scrivente evidenziando il fatto che l’affissione segnalata non poteva essere autorizzata.
Caccamo ha fatto notare anche il «l’irregolare» utilizzo di un autoveicolo per propaganda a ‘vela’ dotato di apparecchiature luminose e messo in sosta in aree di alta frequentazione. Il consigliere del M5s non ha ancora ricevuto nessun riscontro dagli uffici comunali preposti ai controlli e alla repressioni dei fenomeni di abuso. «Ogni atto consequenziale – spiega Caccamo – pare dunque essere una posticcia regolarizzazione di un evidente abuso non rilevato dall’ufficio competente».
Irregolarità comunicazione istituzionale Il 12 febbraio Caccamo ha scritto al segretario comunale e al Prefetto di Salerno del fatto che dai mezzi di comunicazione istituzionale, la pagina Facebook “Comune di Agropoli”, si continuava ad effettuare comunicazione non urgente e istituzionale e che in alcuni casi sforava nella propaganda politica. Dopo la risposta del segretario comunale, che si limita a fare il nome di Andrea Passaro (addetto alla comunicazione), Caccamo, non soddisfatte le sue richieste, si è rivolto all’Agcom e al Corecom. A questo punto il Corecom con nota indirizzata via pec al sindaco Coppola e al segretario comunale Minardi, dopo aver riscontrato l’ipotesi della violazione normativa, ha invitato l’amministrazione comunale a prendere le opportune misure del caso. In data 27 febbraio, avendo l’amministrazione provveduto all’adeguamento spontaneo, il Corecom ha chiuso l’istruttoria di infrazione e proposto all’Agcom l’archiviazione e la chiusura del caso.
Irregolarità utilizzo palazzetto dello sport Il 27 febbraio Caccamo ha chiesto l’utilizzo del palazzetto per svolgervi il comizio relativo alle consultazioni elettorali del 4 marzo. Ma il funzionario responsabile dell’ufficio sport, Biagio Motta, gli ha negato il permesso. A questo punto Caccamo ha chiesto di sapere da chi verrà occupato e anche il provvedimento di autorizzazione. Il provvedimento di autorizzazione era stato affidato, su richiesta datata 26 febbraio, a Modestino Rosiello, segretario del circolo locale del Pd.
L’autorizzazione, però, fa riferimento al regolamento di utilizzo degli impianti sportivi comunali che non indicano la possibilità di espletare negli stessi comizi elettorali o attività di propaganda. A questo punto, infatti, Consolato sollecita il Comune, il Prefetto, la polizia municipale e il funzionario responsabile di revocare l’atto di concessione giudicato illegittimo. Non avendo ottenuto un riscontro positivo e avendo notato solo il 2 marzo l’avviso dell’ufficio Sport di messa in disponibilità delle strutture sportive ai fini della propaganda elettorale, Caccamo ha richiesto al al segretario comunale se lo stesso avesse “effetto retroattivo” considerato che la richiesta del Partito Democratico avveniva in data precedente. Con la stessa nota ha anche sottolineato il fatto che il Comune doveva mettere a disposizione strutture a titolo gratuito e non oneroso ai fini di comizi elettorali.
Ma Caccamo non ha avuto più risposta, e in definitiva la struttura, come è noto, è stata concessa all’utilizzo al candidato Alfieri, senza rispettare norme e prassi e in violazione della norme anche della pubblica sicurezza avendo consentito di affollare la struttura da migliaia di persone per la quale la struttura stessa non è predisposta.
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