Agropoli, una città senza canile: scatta la petizione per aiutare i randagi
| di Luigi Martino«Non è più possibile per i volontari tenere a bada da soli il randagismo lottando ogni giorno per trovare stalli di fortuna e curando gli animali presso le proprie abitazioni o in piccoli spazi offerti da amici». Così i volontari di Agropoli, che si occupano dei randagi in difficoltà, spiegano nella petizione aperta su www.firmiamo.it dalla presidente dell’associazione Aacli Antonella Riviello, la grave situazione che affligge la cittadina cilentana. Destinatarie dell’iniziativa sono le istituzioni locali, invitate pubblicamente a porre fine alla loro indifferenza verso questa situazione ogni giorno più problematica. Gli episodi che hanno portato alla nascita della petizione sono molto gravi, come intere cucciolate lasciate tra i rifiuti nelle discariche, cani e gatti adulti abbandonati perché malati e altri «che portano addosso i segni dell’intolleranza umana verso la loro specie». La maggior parte degli animali recuperati per strada hanno poi bisogno di cure, spesso costose, a cui i volontari provvedono senza badare a spese. Ma una volta salvati, dove possono essere sistemati se un canile non esiste?
I volontari di Agropoli mettono in chiaro la disponibilità delle loro braccia e del loro operato per continuare a salvare i cani e gatti abbandonati, ma per andare avanti hanno bisogno anche dell’appoggio delle istituzioni per realizzare una struttura idonea ad ospitare i randagi del territorio. Si legge nella petizione: «Il sogno di avere un canile-gattile che possa tenere i randagi al riparo dalle cattiverie dell’uomo e dai pericoli della strada non è un sogno irrealizzabile. È ora di smuovere l’indifferenza – spiegano – e il sonno perenne delle istituzioni affinché sia la sensibilità e il rispetto per la vita a cambiare il destino di tante anime». Per dare il proprio supporto alla petizione, che ha già raccolto oltre 1.500 adesioni, basta cliccare sul link seguente http://goo.gl/5qZLUp e, di seguito, sul tasto «firma».
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