Chiusura ospedale civile, riunione del comitato dei sindaci
| di Federico MartinoSi è tenuta questa mattina, presso la direzione sanitaria dell’ospedale civile di Agropoli, la riunione del Comitato dei sindaci del distretto 108 dell’ex Asl Sa3, allargata anche ai primi cittadini di Capaccio, Trentinara e Giungano. La riunione è stata convocata dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri per affrontare la problematica relativa alla chiusura del nosocomio agropolese in base al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale campana predisposto dal sub commissario Zuccatelli.
Al termine della riunione, è stato stabilito che, in forma di protesta, il Comitato dei sindaci resta riunito in seduta permanente e che sarà chiesto un incontro immediato con il Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro. Lunedì 17, alle ore 17, è in programma un apposito Consiglio comunale straordinario al quale sono stati invitati tutti i sindaci del comprensorio, il presidente della Provincia Edmondo Cirielli, l’assessore provinciale alla sanità Lello Ciccone, il presidente della Regione Stefano Caldoro e tutti i consiglieri regionali.
«Chiediamo fortemente – afferma il sindaco di Agropoli Franco Alfieri – che l’ospedale civile sia mantenuto nella rete dell’emergenza. Stando, infatti, a quanto stabilisce il piano Zuccatelli, la nostra struttura ospedaliera è destinata alla chiusura definitiva con un grave danno per il diritto alla salute. Faccio appello al governatore Caldoro che con una sua firma rischia di compromettere la sopravvivenza dell’ospedale. Non è con questo provvedimento che si salva la sanità in Campania, ma affrontando altre priorità. L’emergenza è al vertice delle priorità, tagli e soppressioni vanno indirizzati invece verso strutture che operano su interventi programmabili. Oggi il comitato dei sindaci ha deciso che resterà riunito in seduta permanente, che sarà chiesto un incontro con Caldoro e che ogni comune adotterà tutte le iniziative utili per la difesa del pronto soccorso. Personalmente sono rispettoso e fiducioso delle vie istituzionali per affrontare il problema, ma non escludo, nel caso non venissero accolte le nostre richieste, anche forme di protesta più forti».
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