L’Agropoli calcistica piange Antonio di Luccio, presidente dell’U.S. Agropoli. Domani i funerali
| di Luigi MartinoAi tifosi della prima squadra agropolese, aveva regalato la promozione in Eccellenza nella stagione 2002-2003 al termine di un avvincente confronto con i cugini della Gelbison, sfiorando nelle stagioni successive anche il ritorno nel campionato dilettanti. Dopo alcuni anni nel mondo del calcio, aveva poi deciso di lasciare l’ambiente. Ma l’amore per il pallone e per la prima squadra cittadina nella quale avevano militati il padre, il fratello e il figlio, è sempre rimasto tale tant’è che lo scorso anno era tornato per alcuni mesi a rivestire la carica di massimo dirigente dell’Unione Sportiva Agropoli 1921 nonostante la squadra si trovasse in un momento non certo fortunato. La notizia della sua morte, ha fatto subito il giro della città ed è giunta a tutti inaspettata. Fino al giorno prima della sua dipartita, si vedeva un Tony Di Luccio in ottima forma, passeggiare per il centro cittadino o andarsene in giro in bicicletta. Persona gentile, combattiva e soprattutto onesta. E’ così che tutti lo ricorderanno, appassionati di calcio e amici che con lui hanno condiviso tanti momenti. L’attuale dirigenza dell’U.S. Agropoli 1921, subito dopo aver appreso la notizia, ha contattato attraverso il d.s. Massimo Mastrangelo la Federazione per chiedere la possibilità di giocare l’anticipo di sabato allo Stadio Guariglia con il Serino con il lutto al braccio e di poter fare un minuto di raccoglimento prima della gara “E’ un gesto doveroso – dichiara il presidente Carmine Adinolfi – Abbiamo perso un grande uomo, una persona seria ed onesta che ha riportato il calcio agropolese ai livelli che merita”.
Si svolgeranno domani alle ore 15.00 i funerali. La cerimonia funebra si svolgerà presso la Chiesa della Madonna delle Grazie in Piazza della Repubblica. Intanto l’Unione Sportiva Agropoli, che sabato scenderà in campo allo Stadio "Raffaele Guariglia" contro il Serino alle 14.30, ha chiesto alla Federazione la possibilità di scendere in campo con il lutto al braccio e che sia osservato, prima del fischio d’inizio, un minuto di silenzio.
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