Ai figli anche il cognome della madre: tutto è partito da un’istanza al tribunale di Lagonegro

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Ai figli anche il cognome della madre: tutto è partito da un’istanza al tribunale di Lagonegro

Una sentenza storica partita da un’istanza al tribunale di Lagonegro di una coppia della Basilicata. L’iter che ha portato alla decisione della Consulta è iniziato nel 2020. «Siamo commossi, siamo consapevoli di avere scritto una pagina importante, forse storica», ha dichiarato all’Ansa la coppia ai loro legali, gli avvocati Domenico Pittella e Giampaolo Brienza.

Sono dunque illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli. Lo ha stabilito la Corte costituzionale. La Consulta, riunita in camera di consiglio, ha esaminato ieri le questioni di legittimità costituzionale sulle norme che regolano, nell’ordinamento italiano, l’attribuzione del cognome ai figli. Si è pronunciata, in particolare, sulla norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e su quella che, in mancanza di accordo, impone il solo cognome del padre, anziché quello di entrambi i genitori.
   
«Storico risultato! La pronuncia della Corte Costituzionale sul cognome del nato rappresenta – hanno detto gli avvocati Giampaolo Brienza e Domenico Pittella che hanno portato il caso della famiglia lucana davanti alla Corte Costituzionale – una piccola rivoluzione. Da oggi i genitori potranno scegliere il cognome della madre o del padre o di entrambi e, in mancanza di accordo, il nato avrà il cognome di entrambi».

«La regola diventa che ora il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due». In mancanza di accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, «resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico». 

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