Alla scoperta della Certosa sotterranea e del maestoso torchio
| di Redazionedi Pasquale Sorrentino
Alla scoperta di una Certosa sconosciuta, per un turismo che emozioni ancor di più, per ammirare ciò che ai più finora non è stato possibile. Una “discesa” nelle viscere del monumento di Padula, nel motore pulsante che racconta la Storia quasi quanto e comunque diversamente delle bellezze “emerse” della Certosa di San Lorenzo. Un viaggio sotterraneo per amar ancor di più uno splendido monumento che arricchisce il Vallo di Diano e l’intera provincia di Salerno. Questa la visita nei locali delle Cantine. Vero motore della vita dei monaci che hanno vissuto per secoli nella Certosa.
All’interno delle Cantine è stato allestito il percorso “Dalle vigne certosine al torchio maestoso”, fortemente voluto da Tommasina Budetta, direttrice della Certosa di San Lorenzo, in collaborazione con l’associazione Certosa Estesa. Da una parte la direttrice sin dal suo insediamento ha favorito l’apertura di ogni angolo possibile del monumento per farlo apprezzare in toto, dall’altra l’associazione guidata da Nicola Cestaro – innamorato della sua Padula e del suo Vallo di Diano – che hanno voluto unirsi per cominciare un progetto che vuole ambire a un turismo sempre più diversificato ed esperenziale per soddisfare tutti i sensi dei visitatori. L’allestimento approfondisce, attraverso l’utilizzo di elementi grafici, multimediali e innovativi, la lavorazione del vino, la raccolta nelle vigne e la spremitura effettuata anticamente con l’utilizzo del maestoso torchio certosino. Un vero e proprio monumento ligneo nel monumento certosino di oltre 12 metri, realizzato da una unica quercia sul finire del 1700.
«L’iniziativa – si legge in una nota degli organizzatori – è la naturale continuazione della collaborazione tra l’associazione Certosa Estesa e il Polo Museale della Campania, per la valorizzazione del patrimonio naturalistico della Certosa di San Lorenzo».
Un vero e proprio viaggio da non perdere, per comprendere come la bellezza nasconda altra bellezza, per svelare una Certosa mai vista e che merita di emozionare. Ritrovarsi nelle cantine, ritrovarsi davanti al maestoso torchio fa sentire in toto la grandezza di chi ha vissuto questi luoghi. Un lavoro e un progetto che guarda con entusiasmo al futuro ma che è stato realizzato con un lavoro scrupoloso. Già da diversi mesi infatti l’associazione sta lavorando per il recupero e la valorizzazione dell’Orto dei Semplici della Certosa di Padula (di prossima inaugurazione), e con questo percorso vuole approfondire ancora di più gli aspetti legati ai locali produttivi ed economici della Certosa di San Lorenzo.
La Certosa, infatti, è stata per secoli un grande laboratorio non solo di arte e architettura, ma anche e soprattutto di scienze naturali e di biodiversità. Mentre i Padri, in religioso silenzi, elevavano l’anima a Dio, un nutrito gruppo di monaci provvedeva all’organizzazione di attività necessarie al sostentamento del convento e delle comunità locali, con cui vi era un fortissimo legame di mutua dipendenza. Obiettivo del progetto è restituire agli ambienti, apparentemente spogli e senza nulla da raccontare, la giusta rilevanza in un percorso di visita più ampio, che non si limiti al monumento ma abbracci in toto l’intero territorio in cui esso sorge, con una storia ancora poco esplorata indissolubilmente legata alla natura.
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