Alta Velocità, dal basso Cilento la lettera a De Luca: «Caro presidente, aspettiamo un suo intervento»

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Alta Velocità, dal basso Cilento la lettera a De Luca: «Caro presidente, aspettiamo un suo intervento»

Il timore dell’esclusione del Cilento dal progetto di RFI della nuova linea ferroviaria Salerno – Reggio Calabria continua a tenere banco. Il giornalista Mario Fortunato, membro del Comitato di Lotta per l’Alta velocità, scrive al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per evidenziare ancora una volta «la grave ingiustizia che rischiano di subire la Città di Sapri, il Golfo di Policastro, il Basso Cilento e la Costa da Palinuro/Camerota a M«aratea a causa dell’esclusione dall’Alta Velocità». Di seguito la lettera

Egr. Presidente,

mi rincresce doverLa disturbare, ma l’amore per la mia terra e la passione civica me lo impongono.

Mi chiamo Mario Fortunato e abito a Sapri. Faccio parte di quell’esercito di emigranti che negli anni Settanta preparò la valigia di cartone per rispondere alla chiamata di un concorso superato nella gloriosa Azienda delle FS, prima di tornare nella mia terra e di cambiare completamente lavoro.

Negli ultimi trent’anni mi sono occupato di giornalismo, annoverando una lunga collaborazione con ‘Il Mattino’ presso la redazione di Salerno.

Ciò mi ha consentito di seguire le tante buone cose fatte nella nostra Provincia e di annotare anche le occasioni sprecate che continuano, purtroppo, a ritardare lo sviluppo nelle aree più periferiche: come quella in cui vivo.

Mi rivolgo a Lei fiducioso, avendoLa sempre apprezzata e con il mio modesto consenso sostenuta nel percorso politico.

Le scrivo per chiedere il Suo intervento al fine di evitare un’ingiustizia, in particolare per le future generazioni, che non si riuscirebbe ad espiare neanche facendo penitenza per il resto della nostra vita. Loro non possono difendersi e spetta a noi farlo. I fatti.

Dopo anni di attesa, finalmente, si metterà mano alla nuova linea ferroviaria (cosiddetta AV/AC) per collegare velocemente Salerno con Reggio Calabria e speriamo anche la Sicilia.

Come Le è noto, il progetto presentato da RFI, abbandonando il vecchio ‘Corridoio Tirrenico’ -precedentemente individuato anche dall’UE e forse più lineare – ha optato per il cosiddetto percorso ‘Autostradale’ che, in alcuni punti, dovrà fronteggiare notevoli livelli di complessità per motivi sismici e morfologici. Ma i nostri ingegneri sapranno trovare il modo di superare gli ostacoli. Nella speranza che non si debba subire il cinquantennale calvario dell’Autostrada del Sole!

Personalmente, anche per ragioni professionali, ho avuto modo di approfondire la lettura del ‘Documento di Fattibilità Tecnica’ e, con il rispetto dovuto alla programmazione di un’opera di siffatto livello, ho potuto constatare delle incongruenze che lasciano l’amaro in bocca.

In breve.

L’ultima relazione tecnica boccia il ‘Corridoio Tirrenico’, promuove il Vallo di Diano che avrà la stazione nel Comune di Buonabitacolo, abbandona il territorio Cilentano, compreso il Golfo di Policastro, e decreta un vero e proprio trionfo per la Calabria.

Il territorio calabro, in poco più di 150 km di nuova linea da Praia a Lamezia, incassa tre fermate (Praia, Cosenza, Lamezia) e ben cinque interconnessioni: a Praia, tra nuova e vecchia linea; a Tarsia per Sibari; a Cosenza per Paola (con la linea storica); due a Lamezia (con la vecchia linea e per Catanzaro). Collegati con l’AV/AC anche tutti i porti.

Di fatto, nel territorio calabrese la eccellente equivalenza di funzionalità tra le diverse linee permetterà di istradare i treni a piacimento dei vettori e in rispetto delle varie esigenze: sviluppo socioeconomico, turismo, flussi stagionali di passeggeri eccetera. Eventualità inibita nel territorio meridionale della provincia di Salerno, con due linee ferroviarie (lenta e veloce) completamente staccate per circa 130 km. Si nega anche la potenziale opportunità di avvicinare territori limitrofi (Cilento/Golfo di Policastro e Diano) attraverso una nuova via di comunicazione sostenibile e veloce. 

Ne esce con le ossa rotte la Bassa Campania. In particolare, il territorio appartenente alla Vecchia Lucania. Da Battipaglia a Praia sono previste: un’interconnessione a Romagnano (per Potenza/Taranto) e una sola fermata a Buonabitacolo. Nessuna via di fuga con la vecchia linea per circa 130 km! Circostanza, crediamo senza precedenti, che sicuramente non favorirà la circolazione in casi di guasti e interruzioni di linea.

Resta al palo la Città di Sapri: punto di riferimento del traffico ferroviario da oltre un secolo per una cinquantina di Comuni di tre regioni. La Città della Spigolatrice viene scartata, pur rientrando per ben due volte nelle ipotesi progettuali: Alternative 2 e 3 della ‘relazione tecnica’, rispettivamente ‘Corridoio Tirrenico’ (quadruplicamento della linea storica) e ‘Autostradale + Corridoio Tirrenico’ (Battipaglia – Vallo di Diano – Sapri – Praia).

Un provvedimento che potrebbe creare seri problemi al turismo nell’intera fascia costiera da Palinuro/Camerota a Maratea.

Ignorate anche le opportunità fornite dall’approdo di Sapri: unico porto di IV classe presente sul Tirreno da Salerno a Gioia Tauro.

La programmazione presentata non rispetta quanto asserito a pag. 9 primo capoverso della stessa ‘Relazione Generale Tecnica’: “Il nuovo collegamento consentirà di incrementare i livelli di accessibilità alla rete per diverse zone a elevata valenza territoriale quali il Cilento e il Vallo di Diano, la costa Jonica, l’alto e il basso Cosentino, l’area del Porto di Gioia Tauro e il Reggino, oltre che velocizzare anche i collegamenti verso Potenza, verso la Sicilia, verso i territori della Calabria sul Mar Jonio (Sibari, Crotone) e verso Cosenza e, allo stesso tempo, contribuirà in maniera significativo al potenziamento dell’itinerario merci Gioia Tauro-Paola-Bari (corridoio adriatico)”.

Tutto vero quanto scritto, fatta eccezione per il solo territorio cilentano, che, scartando l’interconnessione per il Golfo di Policastro/Sapri (prospettata con l’Alternativa 3 ‘Corridoio Autostradale + Corridoio Tirrenico del nuovo ‘Documento’), sarà completamente escluso dal nuovo collegamento veloce. Inimmaginabili i danni per le future generazioni!

Per fare qualche esempio pratico:

a) la facilità/comodità di traporto potrebbe dirottare importanti flussi turisti nazionali e internazionali (soprattutto estivi) verso l’Alta Calabria danneggiando irrevocabilmente la più importante fonte economica del territorio;

b) le popolazioni del Golfo di Policastro/Basso Cilento per poter fruire della nuova linea veloce dovranno recarsi a Praia (in pratica, tornare indietro per andare verso Nord), a Buonabitacolo (in pullman o in macchina, percorrendo circa 50 km!) oppure sobbarcarsi un paio d’ore di ‘regionale’ per prendere la coincidenza a Salerno. Veri e propri ‘viaggi del calvario’ a rievocare le partenze con i vecchi treni degli emigranti: ma allora fermavano almeno a Sapri!

La medesima ‘Relazione Generale Tecnica’ presentata da RFI e Italferr, nell’excursus delle varie alternative, a pag. 12 terzo capoverso, evidenzia che le scelte sono state compiute in linea con gli obiettivi prioritari del Paese (perseguire una ‘mobilità sostenibile’) e per: “rendere il sistema ferroviario veloce più accessibile, ricercando soluzioni tali da ampliare l’area di influenza, sia in termini di capillarità sei servizi offerti che di soluzioni infrastrutturali, prevedendo nuove interconnessioni, piuttosto  che nuove fermate lungo linea, in un’ottica di mobilità integrata”.

Alla luce di quanto affermato nel ‘documento ufficiale’, il passaggio da Sapri/Golfo di Policastro, in teoria, dovrebbe essere cosa assodata, anche perché unica possibilità che consentirebbe di collegare meglio il Basso Cilento. Ma alla fine si sceglie il tracciato che dal Vallo di Diano confluisce direttamente a Praia. Trascurando il fatto che l’ipotesi Battipaglia-Vallo di Diano-Sapri-Praia sarebbe più equa e inclusiva: collegherebbe direttamente tutti i territori citati nel ‘Documento di Fattibilità’ senza nuocere alla percorrenza dei treni veloci: entrambi i percorsi verrebbero stimati in 130 km di cui poco più di 50 di trafori; non produrrebbe aggravi di spesa, distribuendo secondo giustizia i benefici ai territori delle tre regioni che si affacciano sul Golfo di Policastro.

Caro Presidente, mi prendo la libertà di usare questo aggettivo confidenziale per formulare alcune considerazioni, credo legittime.

Se nel tracciato calabrese, in 150 km si prevedono tre fermate e ben cinque interconnessioni (di cui tre con la linea storica: Praia, Paola e Lamezia), non si comprende perché in quello Salernitano, di oltre 100 km, non si possa realizzare una sola connessione per venire incontro alle esigenze delle Città di Sapri, del Golfo di Policastro e del Basso Cilento.

Non abbiamo certamente meno problemi dei ‘cugini’ calabresi né ci sentiamo meno bravi di loro.

Plaudiamo alla Calabria che avrà una rete ferroviaria adeguata alle legittime aspettative dei suoi abitanti e apprendiamo con vivo piacere la notizia della nuova stazione nel Vallo Diano, che, però, non può essere considerata un riferimento per la popolazione del Golfo di Policastro e del Basso Cilento. Buonabitacolo dista ben 51 chilometri da Sapri; da Camerota più di 65!! Come inaccettabile pare la eventualità di dover marciare a ritroso (percorrendo due regioni) per raggiungere i propri capoluoghi provinciale e regionale e per dirigersi verso le più importanti località dell’Italia e dell’Europa.

Se si potesse misurare il destino di un territorio in base al miglioramento dei servizi essenziali, una simile prospettiva farebbe intravedere un futuro nebuloso e decisamente con scarse probabilità di sviluppo.

Nessuna guerra tra poveri. Amicizia e piena solidarietà tra territori preoccupati dagli stessi problemi: occupazione, emigrazione e sviluppo.

Nel rispetto di tali principi, sono certo che non farà mancare il Suo autorevole intervento per sanare un eventuale errore e per dare risposte certe alla gente che attende da decenni un’opera così importante per migliorare le proprie condizioni di vita.

Sarò lieto di diffondere con ogni mezzo possibile la Sua gradita risposta.

Grazie, Presidente. Buon lavoro, con i più cordiali e amichevoli saluti.

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