Chi salverà le rondini?

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Chi salverà le rondini?

Le rondini nidificano in primavera nelle nostre zone e si trattengono, così come imparavamo a scuola, fino a ottobre. Volano via con l’arrivo delle piogge. Si cibano d’insetti e sono utilissimi alla salubrità dell’aria quanto gli operatori ecologici lo sono per le nostre città. Ma chi salverà le rondini dalle disinfestazioni inutili e dannose che, da qui a poco, vedrete effettuare (a nostro rischio e pericolo) nelle nostre strade? Si disinfesta da cosa? Si disinfesta perché?
 
A leggere il toccante saggio del 1962 “Primavera silenziosa” di Rachel Carson (1907, 1964), l’effetto devastante sull’ecosistema dello spargimento di pesticidi su vaste aree non è da sottovalutare. Questo saggio, nel tempo, è diventato un manifesto del movimento ecologista, anche perché in esso si indicano processi naturali (e non chimici) per le disinfestazioni da insetti dannosi all’agricoltura o pericolosi per l’uomo, quali le zanzare. Gli scienziati del CNR cinque anni fa (2005) hanno diramato un comunicato contro le pratiche di disinfestazione su vaste aree. Dal convegno “ZANZARE – DISINFESTAZIONI – INFORMAZIONE” Esperienze e Indagini, tenutosi il 16/05/2005 presso l’Aula Marconi del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma, è infatti emersa la volontà dei relatori di sottoscrivere un documento comune affinché il problema in oggetto venga affrontato nel modo più opportuno e meno aggressivo possibile nei riguardi sia dell’ambiente che della salute dei cittadini. Gli scienziati hanno definito queste pratiche dannose alla salute dei cittadini e all’ecosistema. Le rondini saranno allora vittime anche quest’anno di queste pratiche medievali, dopo la strage di due anni fa, da noi denunciata alla Procura del Tribunale di Sala Consilina? Invece di bonificare intere aree urbanizzate, prive di sistemi di depurazione, si disinfetta? Ma da cosa?

Facciamo allora un appello ai sindaci della provincia di Salerno perché s’investa sulla salute dei cittadini, piuttosto che sui pesticidi. Intanto denunciamo la cosa alla stampa, perché chi ha assistito alla strage del 2008 non continui a voltarsi dall’altra parte e a sprecare denaro pubblico per affidare queste attività in “outsourcing”. Difficile parola anglica, per non aggiungere altro… e per non dare di vomito per il veleno che siamo costretti a ingerire. 
                                                                                                                                                  Il Responsabile della sede
                                                                                                                                                     dott. Roberto De Luca
Una delle risoluzioni dell’UNESCO cita:
“Un Paese o una città si giudica da come sa gestire il proprio ambiente naturale”    
 

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