Effettuato l’esame autoptico sulle tre lontre trovate morte
| di Federico Martino L’Ente Parco in seguito al ritrovamento di tre esemplari di lontra deceduti accidentalmente tra ottobre e dicembre del 2009, ha avviato una serie di accertamenti per individuare le cause della morte. I risultati degli esami autoptici hanno confermato la morte per investimento stradale ed hanno fornito altre informazioni estremamente rilevanti.
Gli esemplari, due femmine ed un maschio, recuperati nei pressi di due affluenti del fiume Alento e di un piccolo corso d’acqua nella piana di Paestum, presentavano un discreto stato di nutrizione. In particolare il maschio si era nutrito abbondantemente di pesce poco prima della morte. Gli esami hanno, inoltre, evidenziato la presenza nel maschio di due pallini di piombo nella regione della coscia destra, originati da uno sparo di arma da fuoco pregresso, che non ha avuto tuttavia esiti letali per l’animale. Ciò rappresenta un dato allarmante che documenta un evento di bracconaggio su questa specie protetta, uno dei mammiferi maggiormente esposti al rischio di estinzione in Italia e che nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano trova l’ambiente ideale per vivere.
Gli esami sono stati effettuati, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo.
Manlio Marcelli e Romina Fusillo, esperti di ecologia della lontra operanti nel Parco da vari anni, hanno fatto il punto della situazione, valutando le condizioni ambientali dei siti di recupero degli esemplari ed i risultati degli esami autoptici: “Gli animali si trovavano in prossimità di corsi d’acqua di piccole dimensioni, in due casi su strade con un intenso traffico veicolare, ed in contesti antropizzati. E’ bene sottolineare che la causa ultima di questi investimenti potrebbe derivare dall’alterazione o dal disturbo di origine antropica dell’habitat fluviale, che induce gli animali a comportamenti atipici, ed al rischio di investimento. E’ il caso di una delle due femmine che sembra aver attraversato la strada per superare una briglia molto alta su un affluente del fiume Badolato che impedisce il passaggio agli animali. In questi casi un intervento che può essere realizzato è la costruzione di una rampa per il passaggio delle lontre. Inoltre, bisogna seriamente considerare la crescente urbanizzazione, soprattutto nelle aree contigue del Parco, e il problema del bracconaggio”.
“L’Ente Parco si è adoperato affinché gli esami autoptici fossero realizzati dalle migliori competenze possibili” – ha affermato il Presidente del Parco Amilcare Troiano – l’Ente ha già predisposto un piano di intervento teso a migliorare lo stato di conservazione degli habitat fluviali ed ha intensificato con il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato il controllo e la repressione del bracconaggio. E’ necessaria la massima partecipazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste per proteggere ancora di più la lontra, la cui presenza nei nostri fiumi è tra le più numerose del mediterraneo a testimonianza dell’elevata valenza naturalistica e l’eccelsa qualità ambientale del nostro territorio.
I due esemplari di lontra, il maschio e una delle femmine, sono stati imbalsamati ed attualmente sono esposti in un diorama nel Museo Naturalistico del Parco di Corleto Monforte.
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