Ambulanze per Alfieri, Morra: «E’ codice mafioso»
| di Luigi Martino«Attenzione ai messaggi in codice mafioso che arrivano dai territori. La cosiddetta goliardia, insieme al cosiddetto trash del genere neomelodico, vengono sempre addotte come scuse per nascondere l’esistenza di codici facilmente interpretabili da chi conosce quei linguaggi, quei segni, chi li pronuncia e chi vive su quei territori». Per il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, del M5s, intervistato dal Fatto Quotidiano, il corteo di ambulanze della onlus di un condannato per reati di camorra, Roberto Squecco, che di notte ha festeggiato con le sirene l’elezione di Franco Alfieri (Pd) a sindaco di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, appartiene a quel genere di messaggi. «Il signor Squecco, la cui moglie è stata casualmente eletta in una lista di Alfieri, dovrebbe usare toni più appropriati. Senza giocare a scurdammoce ‘o passato e chi s’è visto s’è visto» dichiara Morra. In merito al fatto che Squecco risulti al Fatto Quotidiano coindagato con Alfieri per voto di scambio politico-mafioso nell’indagine sul ‘sistema Cilento’, «l’inchiesta, stando alle cronache che leggo, riguarda triangolazioni dei mondi dell’economia illegale. La magistratura opererà, ma invito tutti a essere molto più cauti. E soprattutto più rispettosi delle norme».
«Partirei da chi concede una prospettiva cronologicamente enorme – ventennale, persino trentennale – agli appalti di una impresa di illuminazione, la Dervit (gli appalti Dervit sono oggetto di parte dell’indagine su Alfieri, ndr). Concessioni che lasciano basiti. Voglio sperare che formalmente tutto sia a norma», prosegue Morra. «Però mi chiedo se Alfieri possa continuare a essere consulente del governatore De Luca, sia pure senza potere di firma, e possa gestire gli affari del Piano di Sviluppo Rurale che prevede finanziamenti per un miliardo e 800 milioni di euro. Da un territorio che, e di questo sono stanco, continua a mandare messaggi di un certo tipo».
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