Amministrative Agropoli, ViviCilento incontra i candidati sindaci
| di RedazioneQuattro incontri informali ma concreti quelli della cooperativa di operatori turistici Vivicilento. Gli operatori, in piena campagna elettorale, hanno voluto incontrare i quattro candidati a sindaco della città lontano dai riflettori e dalla propaganda politica. Faccia a faccia e con l’agenda delle criticità a portata di mano. I colloqui, ad ogni modo, erano aperti al pubblico ed a chiunque, attore del turismo o semplice cittadino, avesse voluto prenderne parte.
Dieci i punti portati ad ogni confronto, con una scaletta unica per ogni candidato a sindaco di Agropoli.
1. Decoro urbano
2. Porto furbo
3. Posidonia spiaggiata
4. Movida
5. Trasporti
6. Imposta di soggiorno
7. Eventi
8. Borgo
9. Assessore al turismo
10. Affitti abusivi
“Per ogni punto – dice il Presidente Emanuel Ruocco – abbiamo ascoltato le risposte ed i programmi dei candidati, dopo aver esposto le problematiche che da ormai troppi anni affliggono la nostra città. Un luogo dove il turismo può valere dieci volte tanto di quanto vale oggi. Ma per farlo c’è bisogno della sinergia e soprattutto del supporto dell’ente e proprio per questo, come sottolineato in precedenza, avevamo bisogno di far sentire la nostra voce che rispecchia le esigenze di tutti gli operatori turistici che condividono il nostro percorso”.
“Un punto che ci ha confortato – aggiunge Ruocco – è senza dubbio la promesse da parte di ogni candidato a sindaco dell’istituzione dell’Assessore al Turismo, carica che ad Agropoli non si vede da oltre quindici anni. Con l’Assessore però abbiamo chiesto anche una consulta del turismo che possa riunire le figure dell’ente con quelle degli operatori turistici”.
L’obiettivo della cooperativa, anche con questo resoconto, non è però quello di influenzare il voto con un bilancio personale di quanto ascoltato da ogni candidato. L’interesse è lo stesso di ieri, e sarà lo stesso di domani, ovvero quello di renderci disponibili ad amplificare la richiesta turistica del nostro territorio nel quale abbiamo investito le nostre risorse e nel quale lavoriamo incessantemente per trecentosessantacinque giorni all’anno.
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