Ancora romana sui fondali di Capo Palinuro, sub in missione mostra il reperto a 52 metri di profondità
| di Luigi MartinoNei giorni scorsi, il Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli ha tentato un’operazione di recupero di un reperto antico, un’ancora romana risalente a oltre duemila anni fa, datata circa al 200 a.C., adagiata sui fondali di Capo Palinuro. L’importante missione, tuttavia, ha incontrato numerose difficoltà.
Per diversi giorni, i sub del Nucleo Carabinieri hanno cercato di localizzare l’antico reperto per portarlo alla luce e consentire agli esperti di condurre analisi approfondite. Purtroppo, i tentativi sono stati ostacolati da problemi con l’attrezzatura elettronica e da un malore che ha colpito uno dei subacquei, il quale è stato successivamente trasferito in eliambulanza da Vallo della Lucania a Napoli per ricevere le cure necessarie.
In questo contesto di difficoltà, è intervenuto Marco Cammardella, un esperto subacqueo e profondo conoscitore dei fondali di Palinuro. Grazie alla sua esperienza e competenza, Cammardella è riuscito a individuare il punto esatto in cui si trova l’ancora. La scoperta è stata documentata attraverso video e foto, che mostrano l’affascinante reperto a circa 52 metri di profondità.
L’interesse per l’ancora e l’importanza storica del ritrovamento restano altissimi. Il prossimo passo sarà organizzare una nuova immersione nei fondali di Palinuro, con l’obiettivo di recuperare l’ancora e portarla alla luce. Questa operazione permetterà di condurre ulteriori studi e garantire la conservazione del reperto, offrendo preziose informazioni sulla navigazione e la tecnologia marittima dell’epoca romana.
Le immagini e i filmati realizzati da Marco Cammardella offrono un’anticipazione emozionante di quello che potrebbe essere uno dei recuperi archeologici subacquei più significativi della zona. L’attesa per i prossimi sviluppi è alta, e la comunità scientifica è in trepidazione per il successo della prossima missione.
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