E’ stata trovata a Perdifumo una tartaruga azzannatrice
| di Federico MartinoIn progressiva diffusione anche in Europa per i rilasci effettuati da incauti acquirenti, che, a dispetto delle leggi che quasi ovunque ne vietano la commercializzazione, comprano giovani esemplari che abbandonano quando la crescita rende gli animali ingombranti e difficili da mantenere. Il rettile è stato individuato in località “Noce Alta”, nel comune di Perdifumo, dal gestore di un’azienda agricola. Dopo il recupero effettuato dai forestali, coordinati dal vice questore Ferdinando Sileo, il rettile è stato consegnato per il primo soccorso al Centro Recupero Animali Selvatici di Sessa Cilento, dove con la collaborazione del responsabile del Centro Studi Ecosistemi Marini Gianfranco Pollaro si è proceduto ad una prima identificazione della specie. Quindi identificata come tartaruga azzannatrice pesa 5 chili è stata salvata ieri nel Parco Nazionale del Cilento. L’esemplare, pericoloso per la pubblica incolumità, è stato subito messo in sicurezza dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Vallo della Lucania.
Alcune notizie
Il nome scientifico è “chelydra serpentina”, ma viene comunemente chiamata “tartaruga azzannatrice” perché la sua caratteristica è di mordere forte e a sorpresa, grazie al collo sorprendentemente elastico. La comprano i turisti poco previdenti come souvenir esotico durante un viaggio in America del Nord, suo ambiente d’origine, poi di solito la abbandonano in qualche fosso di campagna quando diventa troppo grande e pericolosa per i bambini. È aggressiva quando fuori dall’acqua. Passa la maggior parte del tempo immersa nutrendosi di pesci, anfibi, rettili e piante. Predilige acque stagnanti o a corso lento con fondo melmoso e ricche di vegetazione. È possibile trovarla anche in laghi, fiumi e paludi. L’accoppiamento della chelydra serpentina avviene da aprile a novembre, poiché d’inverno cade in letargo.
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