Appalti pubblici e inchiesta giudiziaria: il 20 marzo snodo cruciale per il caso Alfieri
| di Redazione
Si avvicina una data chiave per il procedimento giudiziario che ha scosso il panorama politico e amministrativo del salernitano. Il 20 marzo, presso il tribunale di Salerno, il secondo collegio della seconda sezione penale, presieduto dal giudice Donatella Mancini, affronterà la seconda udienza del processo che vede tra gli imputati Franco Alfieri, ex sindaco di Capaccio Paestum e ormai dimissionario presidente della Provincia di Salerno.
L’indagine riguarda presunte irregolarità negli appalti per la pubblica illuminazione a Capaccio Paestum. Al centro delle accuse, che spaziano dalla turbata libertà degli incanti alla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, ci sono anche Elvira Alfieri, amministratrice della “Alfieri Impianti” e sorella del politico democratico, Andrea Campanile, ex capo dello staff del primo cittadino, Carmine Greco, funzionario del comune di Capaccio Paestum, e gli imprenditori Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria della società “Dervit”.
Uno dei nodi fondamentali che verrà affrontato in aula è la questione della competenza territoriale del tribunale di Salerno. La difesa degli imputati – rappresentata dagli avvocati Cecchino Cacciatore, Antonello Natale, Agostino De Caro, Domenicantonio D’Alessandro ed Enrico Tedesco – ha sollevato dubbi sul fatto che il reato di corruzione contestato sia stato effettivamente commesso a Capaccio Paestum. Secondo i legali, infatti, gli episodi più gravi sarebbero avvenuti a Torchiara, il che renderebbe competente la Procura e il tribunale di Vallo della Lucania. Tuttavia, la Cassazione ha già rigettato questa ipotesi, confermando la validità della sede salernitana per il processo e respingendo anche la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per alcuni degli imputati.
Ma le vicende giudiziarie che vedono coinvolto Franco Alfieri non si esauriscono qui. La Procura di Salerno, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli, ha infatti aperto un secondo filone d’indagine. Quest’ultima inchiesta riguarda presunte anomalie in altre gare d’appalto di competenza provinciale. Nel mirino degli investigatori sarebbero finiti, tra gli altri, il bando per un lotto della Fondovalle Calore, il completamento dell’Aversana e la realizzazione del sottopasso ferroviario di Capaccio. Tra gli indagati di questo nuovo capitolo emerge anche il nome di Luca Cascone, consigliere regionale della Campania.
Il 20 marzo si preannuncia, dunque, come un passaggio cruciale. In quella sede i giudici potrebbero finalmente chiarire il futuro del processo principale, sciogliendo ogni dubbio sulla competenza territoriale e delineando i prossimi sviluppi dell’inchiesta. Nel frattempo, l’attesa cresce, mentre il terremoto giudiziario continua a scuotere la politica locale e le istituzioni provinciali.
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