“E dopo il referendum??”: la riflessione di Giancarlo Guercio
| di Giuseppe GalatoCon una nota su Facebook Giancarlo Guercio, coordinatore del circolo di Sinistra Ecologia Libertà “Pier Paolo Pasolini” – Golfo di Policastro, riflette sul dopo-referendum, su quello che c’è da fare ora, sul fatto che al popolo italiano, ora, tocca prendere in mano le redini del paese.
Un appello rivolto soprattutto ai giovani, “quella fascia che va dai 30 ai 40-45 che dovrebbe essere la colonna portante dell’economia e della società italiana e che invece, causa lavori precari, è la più assistita”.
Un appello rivolto al dialogo, alla progettazione e allo stare uniti per costruire il futuro insieme.
Ora dobbiamo fare una profonda riflessione. Il successo del referendum è chiaro, straordinario. Un risultato che ha emozionato tutti, che ha chiarito la posizione nei confronti di temi come il nucleare, l’acqua bene pubblico e il legittimo impedimento. Serviva e, nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta.
Ciò che si è messa in moto è stata soprattutto una grande voglia di partecipare e di esserci. Ogni persona, quasi 30 milioni, hanno voluto dire: io ci sono e voglio esprimere la mia idea. E questo è stato fatto con un entusiasmo che non si vedeva da tempo. La gente vuole essere considerata nelle scelte più importanti. L’ARIA E’ DAVVERO DIVERSA..
Un tempo che è fatto di elementi sani, nuovi, che mancavano nella società da troppo tempo. Entusiasmo, Partecipazione, Presa di posizione, Senso Comune e Collettivo, Aggregazione, MANIFESTAZIONE PACIFICA (flash Mob, etc..). Un’energia incredibile.
ORA DOBBIAMO STARE ATTENTI: questa energia non si deve disperdere. è in moto. produce.
Dobbiamo saperla direzionare verso obiettivi comuni ed essenziali. ORA POSSIAMO CAMBIARE LE SORTI DEL NOSTRO PAESE. PARTENDO DALLA CLASSE DIRIGENTE.
Oggi c’è l’esigenza di mettere dei paletti: indietro non si torna. E questo lo deve sapere soprattutto la mia generazione, tutta quella fascia che va dai 30 ai 40-45 che dovrebbe essere la colonna portante dell’economia e della società italiana e che invece, causa lavori precari, è la più assistita. BASTA INCERTEZZE!
Oggi si può realmente attuare un cambiamento.
Siamo precari e vogliamo certezze.
Abbiamo valori sani e vogliamo utilizzarli come collante per costruire una rete di solidarietà e di pace che deve reggere il futuro, nostro e di chi ci seguirà.
Conosciamo le forme nuove della comunicazione e delle espressioni creative: mettiamole a regime!
Siamo poveri di moneta ma ricchi di cultura, esperienza, idee, creatività, immaginazioni.
Abbiamo pochi strumenti ma un patrimonio ineffabile, incredibile. Superiore alla nostra immaginazione. Va strutturato!
Viviamo in una parte del mondo che tutti conoscono, che tutti ci invidiano e che noi, spesso, non rispettiamo. Cominciamo ad amarla!
UNA REGOLA PER TUTTI: DA SOLI NON ANDIAMO DA NESSUNA PARTE. OGGI DOBBIAMO IMPARARE A DIALOGARE, A CONOSCERCI, A STARE E PROGETTARE INSIEME.FARE RETE
IL VECCHIO, IL PASSATO, NON E’ PIU’. OGGI CAMBIAMO ROTTA E ANDIAMO AVANTI!
INSIEME..
Giancarlo Guercio
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