Aquila delle steppe impigliata in una corda: ora è salva
| di Luigi MartinoUna chiamata di un cittadino allerta l’Enpa della presenza di un grosso rapace impigliato in una corda che si dimenava cercando di liberarsi. Le persone presenti sul posto, temono di essere artigliate e decidono di allertare la polizia municipale di Battipaglia e le guardie della Protezione Animali di Salerno. La richiesta è giunta direttamente al vice capo nucleo delle guardie Enpa, Albero Alfonso, il quale si è subito attivato per il recupero e un primo soccorso. Giunto sul posto, a Battipaglia, si è subito accorto che si trattava di un’aquila delle steppe (aquila nipalensis), armato di guanti per proteggersi dagli artigli, ha recuperato il grosso rapace e lo ha trasportato nella sede della polizia provinciale. Purtroppo non si trattava di un esemplare svernante qui in Italia, ma di un esemplare addomesticato. Questo particolare è stato scoperto grazie all’anello identificativo. Altri agenti, informati dal vice capo nucleo, della presenza dell’anello identificativo, in concerto con il personale della Provinciale, sono risaliti al proprietario dell’animale. Quest’ultimo è stato contattato e invitato a presentarsi, con la relativa documentazione, negli uffici della Polizia Provinciale per il recupero dell’aquila. L’animale , ad una prima osservazione, non sembrava riportare ferite. Poco dopo è giunto sul posto il proprietario. Un cittadino di Battipaglia il quale, dopo aver esibito le certificazioni per la regolare detenzione del rapace, ha ringraziato i soccorritori. L’Enpa, non è favorevole alla falconeria, ma un animale che ha subito un imprinting con un umano non sarebbe sopravvissuto senza un primo periodo di riabilitazione. «L’Enpa ringrazia, ancora una volta, i cittadini che hanno segnalato l’animale in difficoltà, la Polizia Municipale di Battipaglia e la Polizia Provinciale di Salerno per il loro intervento e la sensibilità dimostrata – comunicano dalla centrale -. In Campania non ci sono stati avvistamenti di aquile delle steppe. A differenza di altre Regioni d’Italia, qui da noi non svernano», commenta Alfonso Albero, vice capo delle guardie.
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