Aree marine Cilento, Vassallo: «Spreco da 2 milioni». Parco: «Informato il ministero»

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Aree marine Cilento, Vassallo: «Spreco da 2 milioni». Parco: «Informato il ministero»

Nel cuore del Cilento, le acque cristalline dell’Area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta sono diventate scenario di una vicenda complessa, tra fondi pubblici, sospetti di irregolarità e richieste di chiarimenti. Dario Vassallo, presidente della Fondazione intitolata al fratello Angelo, il “sindaco pescatore” di Pollica ucciso nel 2010, ha lanciato un appello alle autorità, chiedendo maggiore trasparenza nell’utilizzo dei fondi destinati alla protezione ambientale della zona.

Secondo quanto rivelato dallo stesso Vassallo, durante il suo incarico come presidente della Commissione di riserva dell’area protetta nel gennaio 2021, avrebbe riscontrato “numerose irregolarità e anomalie nell’uso delle risorse pubbliche”. Tra queste, emerge in particolare il caso del sistema di videosorveglianza “Mampira”, per il quale sono stati spesi circa 2 milioni di euro senza che l’impianto sia mai entrato in funzione.

Questa denuncia si inserisce in un quadro già delicato, aggravato dalla recente inchiesta sul cosiddetto “sistema Cilento” che ha portato all’arresto di figure di rilievo nella politica e nell’imprenditoria locale, come Franco Alfieri e alcuni esponenti della società Dervit. La richiesta di chiarimenti da parte di Vassallo, punta a portare luce su eventuali criticità amministrative legate all’ente Parco.

La risposta dei vertici del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni non si è fatta attendere. Gregorio Romano, direttore dell’ente, ha sottolineato come il progetto “Mampira”, varato nel 2014, sia stato gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, ben prima del suo incarico attuale. “Nel marzo 2018 – ha dichiarato Romano – avevo già informato il Ministero e il Rup del mancato funzionamento del sistema di sorveglianza, e nel 2021 ho trasmesso alla Commissione di riserva una relazione aggiornata”.

In merito alle accuse sollevate dalla Fondazione Vassallo, l’ente Parco ha comunicato che sta valutando una querela per diffamazione contro Dario Vassallo, dichiarando che “già da qualche anno l’autorità giudiziaria ha acquisito i documenti e le informazioni in possesso dell’Ente”, a riprova della propria collaborazione con le indagini.

L’attenzione sulla vicenda resta alta, e la comunità cilentana attende con apprensione nuovi sviluppi su questa complessa vicenda che intreccia politica, ambiente e giustizia.

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