Arresto piromane, Parco Cilento parte civile in processo
| di Luigi Martino«Ci costituiremo parte civile al processo penale che vede imputato il piromane, responsabile di un vasto incendio boschivo in località Vreccia e in località Terradura ad Ascea e Ceraso. Tolleranza zero per chi non rispetta il nostro patrimonio». A sostenerlo il presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, dopo l’arresto di un 28enne originario di Ceraso, individuato dai carabinieri della stazione di Ascea come responsabile dei 200 focolai, che hanno poi portato all’incendio di 200 ettari di bosco. «Ci sono voluti due anni di indagini per individuare il colpevole, ora è il momento che paghi per ciò che ha commesso. Ha mandato in fumo un patrimonio di valore inestimabile, ettari ed ettari di polmone verde solo per il gusto di distruggere. Un gesto incomprensibile ed ingiustificabile. La natura va tutelata e difesa, il nostro Parco è la nostra casa, il nostro territorio, dovremmo averne cura, proteggerlo. Il segnale deve essere duro».
Ringraziando Costa «per aver assunto immediatamente una posizione netta e decisa» a tutela del parco, Pellegrino ribadisce le ragioni alla base della scelta di costituirsi parte civile «per dare un segnale forte a chi crede di poter superficialmente distruggere il nostro patrimonio boschivo. Nessuna pietà e nessuna riduzione della pena, che deve essere di monito a chiunque possa solo pensare di emulare un simile atto. Un ringraziamento speciale – conclude – va al capitano Mennato Malgieri e all’Arma dei carabinieri per l’ottimo lavoro svolto e per tutto quello che quotidianamente fanno per tutelare la nostra sicurezza».
Nell’ultimo direttivo, proprio in materia di sicurezza e tutela del territorio, è stato, inoltre, stipulato un protocollo con i vigili del fuoco per mettere a punto un piano di prevenzione degli incendi.
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