Ascea, l’ex casa comunale nel degrado. L’opposizione: «Serve intervento urgente»

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Ascea, l’ex casa comunale nel degrado. L’opposizione: «Serve intervento urgente»

La vecchia casa comunale di Ascea Capoluogo versa in uno stato di totale abbandono e degrado. A denunciarlo ieri, con una nota ufficiale indirizzata al sindaco e agli uffici comunali, è il gruppo consiliare «Ascea in Testa», che ha sollecitato interventi urgenti per la messa in sicurezza dell’edificio storico, ritenuto un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica.

L’immobile, situato in piazza Nicola Basile, è un bene culturale di valore, come stabilito dal Codice dei Beni Culturali. Un pezzo di storia della comunità, testimoniato anche dalla lapide commemorativa del 1923 in ricordo dei caduti asceoti della Prima guerra mondiale. Oggi, però, quello che un tempo era un luogo simbolo è ridotto a un rudere fatiscente.

Dalle segnalazioni dei consiglieri emergono condizioni critiche: copertura sfondata in più punti, con infiltrazioni e rischio di ulteriori cedimenti; muri deteriorati, con crepe profonde e intonaci distaccati; materiali pericolanti, con rischio di caduta improvvisa; infissi rotti e cadenti, che hanno trasformato gli spazi in un rifugio per piccioni, con accumuli di guano e problemi igienico-sanitari; bagni pubblici inaccessibili, ora adibiti a deposito di materiali e possibile habitat per topi.

A rendere il tutto ancora più grave, il fatto che al piano terra dell’edificio sia attivo il Circolo sociale anziani, frequentato quotidianamente da persone esposte a un rischio costante. Oltre ai pericoli strutturali immediati, il gruppo consiliare richiama l’attenzione sul rischio sismico. Gli ultimi eventi tellurici tra Campi Flegrei e Potentino impongono una valutazione accurata della staticità dell’immobile per evitare potenziali tragedie.

Alla luce di questa situazione, «Ascea in Testa» ha avanzato precise richieste all’amministrazione comunale: sopralluogo immediato per verificare i rischi e prevenire responsabilità istituzionali; interventi urgenti di messa in sicurezza per eliminare le minacce per i cittadini; analisi tecnica della stabilità dell’edificio, con il coinvolgimento del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco; coinvolgimento della Soprintendenza per tutelare il valore storico e culturale dell’immobile.

Il dossier è già stato inviato alle autorità competenti, inclusi Vigili del Fuoco e Soprintendenza. Ora la palla passa all’amministrazione comunale: si interverrà prima che sia troppo tardi?

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